Plant prende i Grammy, Rihanna le botte e dà forfeit

È certo che Robert Plant non vuol tornare coi Led Zeppelin. A maggior ragione oggi che, in coppia con la regina del country Alison Krauss, ha sbancato la serata dei Grammy con cinque premi, tra cui quello per il miglior album dell’anno con Raising Sand, splendido collage acustico che coniuga le radici rock di Plant con il blues, il folk, la ballata country della Krauss. Un giusto riconoscimento alla classe del vero rock e alle sue nobili fonti (leggi musica popolare americana) che una volta tanto dovrebbe mettere d’accordo tutti.
Plant e la Krauss (che stanno lavorando a un nuovo cd) se la godono tra i paparazzi, immortalati con cinque statuette nelle mani, mentre un’altra giovane coppia ha consumato il suo dramma nella notte di Los Angeles. I Grammy hanno avuto il loro giallo. Rihanna, popstar delle Barbados dal fulminante debutto nel 2005 (l’anno scorso ha vinto qui con il singolo Umbrella), attesa sul palco per cantare Disturbia, non si è presentata. Il suo compagno, il 19enne Chris Brown - anche lui in gara - l’avrebbe picchiata ed è stato denunciato per violenza domestica e aggressione. Star dello r’n’b (debutto a 16 anni con l’album che porta il suo nome e che ha venduto milioni di copie) Brown ha litigato di brutto in macchina con una donna poche ore prima dello show. «Dopo aver fermato l’auto - ha detto la polizia - i due sono scesi e la lite s’è fatta violenta. La donna mostrava evidenti segni di percosse». Un colpo basso che ha colto di sorpresa gli organizzatori del megashow. Rihanna è stata sostituita dal vecchio leone del soul Al Green (che ha vinto due premi r’n’b col disco Lay it Down). Brown si è costituito durante la notte e, per essere rilasciato, ha pagato una cauzione di 50mila dollari. Botte a parte, una bella festa della musica di qualità. «Ai vecchi tempi avrebbero detto che ci siamo svenduti», ha scherzato Plant, che canta e arrangia dispensando emozione accanto alla Krauss (da noi poco nota ma, con 26 Grammy, è l’artista donna più premiata di sempre), tre statuette ai Coldplay (tra cui quella per il miglior album rock) con Viva la vida, quattro al rapper Lil Wayne, a 83 anni B.B.

King è sempre re del blues tradizionale con One Kind of Favor. Ottimo lo spettacolo, aperto dagli U2 e con ottime performance come quella di Paul McCartney nella beatlesiana I Saw Her Standing There con Dave Grohl dei Nirvana alla batteria.

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