Maurizio Cabona
Sullo schermo mancano solo Nat King Cole, Perry Como, Pat Boone, Doris Day ed Elvis Presley. Infatti Frank Sinatra, Dean Martin, Jerry Lee Lewis, Bobby Darin, Jim Morrison e Ray Charles hanno avuto il loro film, o anche più di uno. Johnny Cash lo ha adesso: Quando lamore brucia lanima - Walk the Line («Fila dritto») di James Mangold.
Regista di gialli verbosi (Cop Land) o perdizioni velleitarie (Ragazze interrotte), Mangold è quel che è. E poi le biografie canore di Hollywood devono essere edificanti, quindi finire col protagonista ancora giovane e bello. Ora Cash era bello soprattutto quando cantava. Gli interpreti dei film vengono però scelti per la faccia, non per la voce. Morale: in Quando lamore brucia, come altrove, si canta il meno possibile. Si fa tutto il resto, sesso escluso. In pratica, ci si droga e si contano i soldi.
Quando lamore brucia si rivela uguale e opposto a Ray di Taylor Hackford, essendo anche questa storia di tanti dolori, tantissime droghe e pochi concerti, incluso però quello celebre nel carcere californiano di Folsom. Mangold ha tenuto presente che lepoca doro di Cash (Joaquim Phoenix) è stata fra metà degli anni Cinquanta e metà degli anni Settanta: unepoca bianca. E non ne ha fatto un progressista, perché Cash non lo era (idem Presley).
QUANDO LAMORE BRUCIA - WALK THE LINE di James Mangold (Usa/Germania, 2005), con Joaquim Phoenix, Reese Witherspoon. 136 minuti
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