da Londra
Ha festeggiato il suo decimo anniversario al potere annunciando che è pronto ad andarsene. Mesi fa, quando molti dei suoi uomini glielavevano chiesto in modo più che deciso, Tony Blair non aveva voluto in alcun modo stabilire la data esatta delle sue dimissioni. E a dirla tutta, se non fosse stato per le pressioni insistenti del suo entourage forse non se ne sarebbe neppure andato a metà mandato.
Ma ora, a dieci anni dalla sua clamorosa ascesa, sembra deciso a dire addio al governo. Qualche giorno prima delle elezioni in Scozia, il premier britannico ha infatti dichiarato che annuncerà le sue dimissioni la settimana prossima, e rimarrà poi al suo posto per sette settimane fino a che il partito non avrà scelto il suo successore. E sebbene fino ad ora non abbia mai appoggiato pubblicamente la candidature del suo fedele braccio destro, il cancelliere Gordon Brown, il luogo e i tempi scelti per lannuncio fanno ritenere che il buon Gordon non dovrà temere rivali nella corsa alla successione.
Martedì, in Scozia, Blair ha infatti lasciato intendere che Brown potrebbe diventare il nuovo capo del governo nelle prossime settimane. «Con tutta probabilità ha spiegato uno scozzese diventerà il nuovo primo ministro del Regno Unito , qualcuno che ha reso la nostra economia tra le più solide del mondo e che, come ho detto più volte, sarebbe un ottimo capo del governo».
Lannuncio della data del suo ritiro è attesa a metà della settimana prossima, subito dopo il voto in Scozia e la ricostituzione del governo condiviso tra cattolici e protestanti nellIrlanda del Nord, forse il successo più importante dellera blairiana.
E adesso agli esperti non rimane che indovinare la data scelta dal premier per il cambio della guardia. Tony Blair ha sempre insistito su settembre, ma nei giorni scorsi molti quotidiani indicavano giugno come il mese da lui scelto per il passaggio delle consegne.
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