Roma

Al Policlinico le guardie mediche agli specializzandi

Lo prevede una circolare del direttore sanitario, anche se per legge i medici in formazione non possono sostituire il personale di ruolo Avranno un tutor

Chissà che tra le pieghe del piano di rientro regionale non si nasconda un ulteriore giro che andrebbe a ulteriore detrimento della qualità dei servizi sanitari: vale a dire l’affidamento delle guardie notturne, feriali e festive in ospedale agli specializzandi della facoltà di Medicina. Già, chissà. Però, approfondire sulle disposizioni in questione è d’obbligo visto che al Policlinico Umberto I l’ipotesi che le guardie mediche vengano affidate pure agli studenti della scuola di specializzazione è ormai conclamata da una circolare firmata proprio dal direttore sanitario Maurizio Dal Maso.
Circolare a parte però, la legge vigente recita che «in nessun caso l’attività del medico in formazione specialistica è sostitutiva del personale di ruolo» e che «il contratto è finalizzato esclusivamente all’acquisizione delle capacità professionali inerenti al titolo e, lo svolgimento di attività assistenziali funzionali, alla progressiva acquisizione delle competenze previste dall’ordinamento didattico delle singole scuole, in conformità alle indicazioni dell’Unione europea». E se il concetto non fosse abbastanza chiaro la medesima normativa attesta che «gli specializzandi continueranno, come accadeva fino ad ora, a poter fare guardie specialistiche solo sotto la guida di un tutor». Bazzecole rispettare questi vincoli: se di notte e nei festivi il tutor è assente, il manager Dal Maso, avrebbero trovato pure l’escamotage per bypassare i doveri utilizzando come tutor i medici in servizio al Pronto soccorso. Non nel reparto dove lo studente sta effettuando il proprio turno ovviamente, ma al Dea.
Peccato però che i termini in vigore non contemplino neppure questa possibilità. Lo dovrebbe sapere il manager sanitario, ma sembra che addirittura abbia dimenticato pure le disposizioni espresse sull’argomento dallo stesso ministro della Salute Livia Turco che, già a suo tempo, aveva attivato un tavolo per sottolineare che «nessun medico in formazione è sostitutivo di un medico strutturato, malgrado le esigenze e le necessità degli ospedali universitari». Eppure al Policlinico si va controcorrente, per cui diventa inevitabile capirci un po’ di più. «Un papocchio senza capo né coda che potrebbe comportare una diminuzione dei livelli assistenziali attualmente garantiti nel Policlinico», così lo definisce il delegato dei medici universitari della Fials Confsal, Antonio Sili Scavalli, che sottolinea l’esigenza di rispettare le norme contando pure che «se in tutto il Policlinico ci sono in servizio 1.300 medici, gli specializzandi devono essere esclusi dal conteggio delle guardie così si evita di lasciarli da soli in reparto sotto il tutoraggio dei medici del Dea.
Reparto che è pure un reparto sotto organico e nel quale il personale in servizio è ospedaliero e non universitario». Sembra una questione senza logica, che ripropone l’ipotesi della forsennata corsa al risparmio.

Ipotesi sempre più probabile poiché agli specializzandi non viene pagata l’indennità di turno.

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