Istituto Friedman: dalla distruzione creativa alla crescita economica, la lezione liberale dei nuovi Nobel per l’economia

La soddisfazione del professore Dario Peirone per il premio Nobel per l’economia a Philippe Aghion, Peter Howitt e Yoel Mokyr

Istituto Friedman: dalla distruzione creativa alla crescita economica, la lezione liberale dei nuovi Nobel per l’economia
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“Il conferimento del premio Nobel per l’economia a Philippe Aghion e Peter Howitt era atteso già da diverso tempo. L’impatto delle loro analisi è evidente soprattutto nelle politiche pubbliche sull’innovazione. Molto positivo che il premio sia stato assegnato anche all’economista israeliano Yoel Mokyr, per i suoi studi su cambiamento tecnologico e crescita. I lavori di questi tre economisti sono da anni un punto di riferimento per chi si occupa di innovazione e sviluppo economico. Quello che risulta affascinante del loro approccio è il tentativo di conciliare l'economia neoclassica con l'approccio Schumpeteriano della distruzione creativa. I tre economisti sono molto lontani da quella visione socialisteggiante e anticapitalista propria di altri studiosi, che vedono l'innovazione come un processo Finanziato dallo Stato, che le imprese sfruttano per creare Monopoli e rendite.

Al contrario, i tre premi Nobel mantengono un approccio liberale, integrando la visione classica della concorrenza con lo studio dei processi di accumulazione della conoscenza, analizzando i processi di innovazione e i loro effetti per la crescita economica, con un ruolo centrale giocato dalla libera impresa in continua competizione per innovare, contribuendo così in maniera determinante allo sviluppo economico.” Così in una nota il prof. Dario Peirone, Direttore generale dell’Istituto Milton Friedman.

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