
Davanti al Lincoln Memorial, tra le corsie congestionate che collegano la Virginia alla capitale federale, sorge un luogo che i pendolari conoscono appena: il Memorial Circle. Ma se i piani del presidente Donald Trump andranno avanti, quella rotatoria potrebbe presto trasformarsi nel centro di un nuovo monumento nazionale — un arco trionfale eretto per celebrare il 250° anniversario degli Stati Uniti, previsto per il 2026.
Secondo rivelazioni del Washington Post, il progetto è stato discusso all’interno della Casa Bianca e mostrato più volte nel corso di incontri ufficiali. Fotografie scattate nell’Oval Office nei giorni scorsi — tra cui alcune dell’agenzia AFP — mostrano Trump accanto a un modellino dell’arco, dal design chiaramente ispirato ai monumenti classici romani e all’Arc de Triomphe di Parigi. Online, non pochi osservatori l’hanno già ribattezzato “l’Arc de Trump”.
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— Dan Spuller (@DanSpuller) October 10, 2025
L’iniziativa è nata su proposta di Justin Shubow, presidente della National Civic Art Society e consigliere architettonico dell’amministrazione, che avrebbe presentato il concetto a Trump e ai suoi collaboratori all’inizio dell’anno. Fonti interne, citate dal Post, affermano che il presidente e i suoi consiglieri si sono detti “entusiasti” dell’idea. In origine, l’arco doveva essere una struttura temporanea, costruita in tempi record per coincidere con le celebrazioni del 2026. Ma nelle ultime settimane la Casa Bianca avrebbe preso in considerazione la possibilità di renderlo un monumento permanente, trasformandolo in una nuova icona del paesaggio urbano di Washington.
L’architetto Nicolas Charbonneau, dello studio Harrison Design, ha condiviso online rendering e schizzi del progetto con l’hashtag #America250, definendolo uno “studio approfondito” su come potrebbe apparire l’arco. Né Shubow né Charbonneau hanno rilasciato commenti ufficiali. L’iniziativa si inserisce in una visione più ampia che Trump ha espresso sin dal suo ritorno alla Casa Bianca: “rendere di nuovo bella l’architettura federale”. Dopo aver ridisegnato il Giardino delle Rose e avviato la costruzione di una nuova sala da ballo alla Casa Bianca, il presidente ha firmato ad agosto l’ordine esecutivo “Making Federal Architecture Beautiful Again”, che invita le agenzie federali a privilegiare stili classici e tradizionali — in contrasto con il modernismo e il brutalismo dominanti dagli anni ’60.
Trump sostiene che l’architettura classica rappresenti meglio “la dignità e la forza della nazione americana”. Tra gli edifici da “ripensare”, i suoi consiglieri citano le sedi dei Dipartimenti di Energia, Salute e Housing and Urban Development (HUD). “Il palazzo dell’HUD è noto come il più brutto di Washington, e non mi piace questo mantra”, ha dichiarato il segretario Scott Turner a Fox News. I sostenitori dell’arco vedono nel progetto una rinascita monumentale della capitale. Duncan Stroik, professore di architettura all’Università di Notre Dame e già membro della Commission of Fine Arts nominato da Trump, definisce Memorial Circle “sottoutilizzato” e ritiene che un monumento di rilievo “potrebbe trasformarlo in una porta simbolica verso la città”. Paul Dans, ex capo della National Capital Planning Commission e ora candidato al Senato in South Carolina, ha aggiunto: “Un arco segna un trionfo ma anche un passaggio verso il futuro”.
I detrattori, però, non risparmiano critiche. Il deputato democratico Robert Garcia, capogruppo della Commissione di Vigilanza della Camera, ha definito “disgrazioso” ciò che Trump sta facendo alla Casa Bianca e ha aperto un’indagine sulle fonti di finanziamento del nuovo ballroom. “L’amministrazione” ha detto Garcia, “sta alterando l’eredità architettonica americana in nome della grandeur personale”.
L’idea di collocare un monumento a Memorial Circle non è nuova. Già nel McMillan Plan del 1901-1902 — il progetto urbanistico che disegnò il volto moderno di Washington — si immaginava una struttura simbolica nel punto di connessione tra il Lincoln Memorial e il cimitero di Arlington. Nel 1928 l’architetto William Kendall propose due colonne monumentali con statue della Vittoria alata, ma l’idea non fu mai realizzata. Un secolo dopo, Trump sembra voler riprendere quel filo interrotto. L’art critic Catesby Leigh, che per primo rilanciò la proposta dell’arco in un saggio del 2024, scrisse che Washington è “l’unica grande capitale occidentale senza un arco monumentale”.
Il progetto rientra nelle iniziative per il Semiquincentennial, il 250° anniversario dell’indipendenza americana, che Trump ha rilanciato con un ordine esecutivo firmato a gennaio. L’iniziativa America250 prevede cerimonie in tutto il Paese e la possibile rinascita del National Garden of American Heroes, un parco dedicato a figure storiche statunitensi.
Se l’arco dovesse essere approvato, il progetto passerà al vaglio della National Capital Planning Commission — ora presieduta da Will Scharf, stretto collaboratore di Trump — e della Commission of Fine Arts, dove siedono diversi membri nominati da Joe Biden. Entrambi gli organi potrebbero trasformare la questione in un nuovo campo di battaglia politico nel cuore della capitale.