Sì all’immigrazione fuori controllo, appoggio totale ai porti aperti. Il Partito Verde britannico è tra i principali sostenitori dei migranti, questo è noto: basti pensare al programma elettorale delle ultime elezioni – che hanno sorriso al Green Party – che prevede l’eliminazione di tutte le misure vigenti mirate a ridurre l’immigrazione e l’introduzione della possibilità di lavorare anche se le domande d’asilo non sono state ancora valutate. Ma attenzione anche possibili conseguenze legate a un’ideologia così integralista.
La figuraccia è sempre dietro l’angolo. Emblematico quanto accaduto nel Consiglio distrettuale di Wealden. Lì il Ministero dell'Interno prevede di trasferire 600 richiedenti asilo maschi in un'ex caserma militare. La reazione dei Verdi? Ecco la posizione di Rachel Millward, consigliera nonché vicepresidente del Consiglio distrettuale: "È essenziale che torniate sulla vostra decisione". In altri termini: qui non vogliamo immigrati.
Ma come? E dove sono finite tutte le belle parole? L’interrogativo del Telegraph è comprensibile: è possibile che i Verdi, quando vengono effettivamente eletti a posizioni di responsabilità, siano incapaci di conciliare i loro nobili principi progressisti con gli aspetti pratici della politica quotidiana? Tornando alla vicenda di Wealden e alla reazione della verde Millward: dove dovrebbero vivere i richiedenti asilo appena arrivati, se non in quella zona? Nella zona di qualcun altro?
Realtà batte ideologia tre a zero. Soprattutto se si considerano altre criticità, a partire dalla crisi abitativa, con la scarsità di case disponibili che rende impossibile per molti giovani iniziare a cercare un alloggio. Eppure spopolano sui social gli slogan come "refugees welcome here". Dove, esattamente, accogliere i nuovi arrivati? Se le caserme militari in disuso, che siano nel nord della Scozia o nella verdeggiante Wealden, sono "inadeguate" per ospitare i richiedenti asilo, allora dove dovrebbero andare?
I Verdi vogliono attuare modifiche alle norme che possono solo portare a un
aumento dell'immigrazione, sia legale che illegale, ma senza pianificare le conseguenze di tali cambiamenti. Un grande classico della sinistra, britannica e non. Con buona pace di coloro che rifiutano l’etichetta di populismo.