Politica estera

"Parigi in fiamme e Macron al centro". Esplode la rabbia in Francia

La mossa di Macron di scavalcare il parlamento nell'approvazione della legge per l'età pensionabile ha infiammato gli animi in tutta la Francia

"Parigi in fiamme e Macron al centro". Esplode la protesta in Francia

La Francia si infiamma: sale la tensione nelle città dopo l'approvazione della legge sull'aumento dell'età pensionabile da parte del governo. Già nelle scorse settimane c'erano stati violenti cortei per le strade di tantissimi comuni, che si sono inaspriti con la mossa di Emmanuel Macron di superare le resistenze del parlamento, bypassandolo. Una scelta vista come una sfida al Paese, che ora si è riversato nelle piazze causando violenti scontri, dei quali i più duri si stanno verificando a Parigi.

I manifestanti hanno improvvisato una protesta a place de la Concorde, luogo simbolo della Rivoluzione francese. Qui hanno costruito delle barricate frapposte tra loro e forze dell'ordine, ed è stato anche acceso un fuoco per creare una ulteriore linea di separazione e di rallentamento in caso di carica da parte della polizia. Le barricate, secondo la stampa francese, sono composte di transenne di cantieri tolte dalla strada e trasportate di fronte agli schieramenti degli agenti antisommossa. I manifestanti sono per la maggior parte travisati e vestiti di nero, per non offrire segni di riconoscimento.

Che la situazione non prometta niente di buono lo dimostra anche il fatto che sono stati sradicati dei sanpietrini dal selciato e accumulati in una zona della barricata, mentre alcune assi di legno sono state divelte per alimentare il fuoco. Uno degli slogan urlati dalle circa 2.500 persone presenti sul posto è "Paris en feu et Macron au milieu", ovvero "Parigi in fiamme e Macron al centro". Si sono registrati momenti di tensione proprio quando è stata bruciata un'effigie in cartone del presidente. Quindi, hanno lanciato sassi e bottiglie contro i poliziotti, che hanno risposto con cariche e lacrimogeni. Stesso scenario anche a Bordeaux, in misura minore, dove la polizia ha dovuto far uso di lacrimogeni per disperdere la folla.

La fiammata di proteste di giovedi sera si era conclusa a tarda notte con gravi danni e oltre 300 fermi in tutto il Paese, 258 soltanto a Parigi. Ma questo sembra essere soltanto l'inizio di un'altra stagione di rivolta e proprio per questo le autorità appaiono preoccupate dalla ricomparsa di molti leader dei "gilet gialli" tra i manifestanti. Sono almeno 61, secondo quanto riporta il canale tv francese di informazioni BFMTV, le persone arrestate venerdì sera durante le proteste.

I settori in cui lo sciopero "ad oltranza" dichiarato il 7 marzo sta ancora funzionando sono soprattutto quelli della nettezza urbana (10.000 tonnellate di immondizia infestano Parigi, anche se da oggi sono partite le precettazioni) e quello dell'energia. La Cgt, uno dei sindacati più importanti, ha annunciato il fermo della raffineria TotalEnergies di Normandia. Messo fuori servizio dai dipendenti anche il più grande stabilimento di stoccaggio di gas d'Europa, quello di Chémery: il flusso è stato ridotto a 70.000 metri cubi all'ora, "tecnicamente il minimo per non danneggiare le macchine".

Si prospettano mesi difficili per Macron.

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