Politica internazionale

L'appello bipartisan: "L'Italia e l'Ue chiedano tregua in Ucraina"

Nel corso del convegno 'Russia-Ucraina: un tavolo per la Pace' esponenti di maggioranza e di opposizione hanno chiesto che venga perseguita maggiormente la via diplomatica

L'appello bipartisan: "L'Italia e l'Ue chiedano tregua in Ucraina"

L'Europa si impegni maggiormente per fermare la guerra tra Russia e Ucraina. È questa la richiesta che arriva da un tavolo di confronto bipartisan per chiedere una tregua e un cessate il fuoco.

Nel corso del convegno organizzato all'Hotel delle Nazioni da 'Avvocatura in missione' esponenti di maggioranza e di opposizione si sono confrontati sul delicato tema 'Russia-Ucraina: un tavolo per la Pace'. Massimiliano Romeo, capogruppo della Lega in Senato, ha spiegato che l'obiettivo è trovare "una via diplomatica, approfittando anche di questo momento di stallo, per la risoluzione di questo conflitto". Il leghista ha invitato il premier Giorgia Meloni "a parlare con gli altri Paesi per convincere l'Alleanza Atlantica e l'Europa a mettersi al centro per far sì che si arrivi almeno a una tregua e a un cessate il fuoco tra le due forze". Romeo ha difeso il voto favore del sostegno economico e militare all'Ucraina "perchè era giusto difendere l'integrità di uno Stato" ma, dopo un anno di guerra, chiede di cercare anche altre soluzioni, visto e considerato il ruolo storico di mediatore che l'Italia h sempre avuto.

Maurizio Gasparri si augura che la Russia "non si butti nelle braccia della Cina" e che "si torni all'idea iniziale di Silvio Berlusconi e allo spirito di Pratica di Mare". Il senatore forzista, pur ribadendo il suo appoggio ai provvedimenti di aiuti all'Ucraina, invita tutti alla prudenza: "Leali nel posizionamento, ma - spiega - non ottusi nel ragionamento. Più Pratica di Mare e meno bombardamenti". Anche il senatore Pd, Graziano Delrio, riconosce "il diritto alla resistenza" ma sottolinea che spendersi per pace non significa essere filo-putiniani: "Credo che dobbiamo considerare che si tratta di una guerra europea e c'è un grande assente che è l'Europa". E aggiunge: "Questa è una guerra europea e manca un'iniziativa di pace europea. C'è quella del Papa, c'è da parte della Cina, ma manca quella dell'Europa. Deve esserci - dice Delrio - un dialogo trasversale. Non siamo traditori, siamo politici". Il senatore cattolico del Pd ritiene che il popolo russo non sia un nemico e ritiene che le varie forze politiche italiane debbano "farli rimanere nell'orbita europea". Dello stesso avviso anche l'ex ministro pentastellato Stefano Patuanelli: "Il nostro nemico non è il popolo russo. Ho un sogno, un dibattito come quello di oggi tra forze politiche che si possa svolgere con questi toni alla Camera o al Senato". Gianni Alemanno, portavoce del comitato 'Fermare la Guerra' ritiene "incomprensibile" la posizione dell'Italia che è "uscita dal suo storico ruolo di mediatore, influenzando negativamente le dinamiche europee". Alemanno invita l'Italia a "richiedere il cessate il fuoco offrendo la sospensione di invio di armi".

L'ex sindaco della Capitale ha ricordato che "nei sondaggi, la maggioranza degli italiani è contraria all'invio delle armi mentre in Parlamento reiterano politiche aggressive e di conflitto" e si è detto pronto ad aderire al quesito referendario 'ripudia la guerra'.

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