Basta soldi ai terroristi: buonisti sì ma stupidi no

Se rapiscono i nostri figli in Italia, lo Stato ci congela i beni. Usciamo dalla contraddizione: chi va nei Paesi "caldi" lo faccia a proprio rischio

Basta soldi ai terroristi: buonisti sì ma stupidi no

Archiviati i festeggiamenti (legittimi) per la liberazione delle due ragazze italiane, Greta Ramelli e Vanessa Marzullo, sequestrate in Siria dove si erano recate in veste di cooperatrici, rimangono molte perplessità sul piano logico e non certo su quello umano: solo al pensiero dei rischi che le giovani hanno corso, siamo colti da un attacco di angoscia.

La questione centrale riguarda la legge. È noto che se nel nostro Paese qualcuno viene rapito a scopo di estorsione, immediatamente ai suoi familiari sono bloccati i conti correnti bancari e annullata ogni facoltà di alienare dei beni, mobili o immobili, per procurarsi denaro da consegnare ai sequestratori.

Il drastico provvedimento fu introdotto parecchi anni orsono, quando quello dei rapimenti era un fenomeno in costante crescita. Si trattava, secondo il legislatore, di scoraggiare quel tipo di reato rendendolo non remunerativo. All'epoca non mancarono le polemiche. L'obiezione principale era: impedire a un padre e a una madre di fare qualsiasi sacrificio per riabbracciare un figlio è una crudeltà che lo Stato non deve commettere. Nulla da fare. La norma passò ugualmente nella convinzione che non vi fosse altro deterrente per indurre i banditi a non realizzare simili piani criminali. Obiettivo colto in pieno: la piaga dei sequestri fu sanata.

La premessa era indispensabile per porre il seguente interrogativo al governo, a tutti i governi che si sono adoperati - sganciando fior di soldi - per riportare a casa connazionali ostaggi all'estero di terroristi e guerriglieri vari: perché due pesi e due misure sono adottati per liberare gente vittima dello stesso reato? È incomprensibile che una legge sia rispettata in patria e venga violata, dallo stesso Stato che l'ha imposta a tutti i cittadini, fuori dai suoi confini.

Il caso di Greta e Vanessa è l'ultimo in ordine cronologico; però i precedenti sono numerosi, e citiamo i più clamorosi, quelli delle due Simone (operatrici umanitarie) e della giornalista Giuliana Sgrena (inviata del Manifesto ), avvenuti in Irak. Pertanto il problema non è nuovo. Visto che periodicamente si ripropone, forse è giunto il momento di risolverlo. Fra l'altro, con i proventi dei rapimenti i banditi nostrani si arricchiscono e basta, mentre i terroristi si finanziano e potenziano così la propria attività violenta, acquistano armi micidiali da utilizzare contro chiunque sia considerato loro nemico.

Non è necessario tenerla lunga per chiarire il concetto: i 12 milioni sborsati dalla pubblica amministrazione affinché le fanciulle rientrassero nella penisola, non saranno investiti in opere umanitarie, bensì in stragi. E i delinquenti del fondamentalismo saranno incentivati a compiere nuovi sequestri, avendone sperimentato la redditività.

Serve uscire da questa assurda contraddizione, subito. Come? Si avvertano i connazionali intenzionati a trasferirsi in zone ad alto grado di insicurezza che, qualora accadano loro incidenti analoghi a quelli in discussione, lo Stato non interverrà mediante servizi segreti e versamenti di valuta. Chi temerariamente affronta il pericolo, essendo al corrente di mettere in gioco la pelle, non merita di essere soccorso a spese degli italiani.

Immaginiamo che Greta e Vanessa fossero partite per la Siria animate dai migliori sentimenti, ignorando tuttavia che per fare del bene non è indispensabile volare in Medio Oriente: è facile aiutare i bisognosi anche a Milano o a Roma, è sufficiente guardarsi in giro per scoprirlo. Insomma, queste ragazze avvolte in stracci neri, riprese dalla telecamera e mostrate in tivù quali trofei di caccia, ci hanno fatto tenerezza, e siamo contenti di averle ancora tra noi. Ma saremmo più contenti se il loro fosse l'ultimo episodio del genere che costringe un Paese a mobilitarsi, e ad aprire il portafogli, per salvare giovani donne a dir poco incoscienti, benché meno incoscienti di coloro che ne hanno assecondato il desiderio (folle) di avventura.

Giova infine rammentare alle anime belle, già pronte a criticare il presente articolo, che Inghilterra e Stati Uniti non hanno sganciato e non sganciano un centesimo ai sequestratori nemmeno quando minacciano di tagliare la testa agli ostaggi. D'accordo, noi siamo buonisti, ma comportandoci alla nostra maniera siamo anche stupidi.

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