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In 30 intossicati dai "chiodini"

Paura al ristorante: forse i funghi non erano ben cotti

In 30 intossicati dai "chiodini"

Per la raccolta dei funghi questo è un autunno particolarmente favorevole, le piogge di fine agosto hanno aiutato a riempire i cestini di molti italiani. Come sempre, in questi casi, la difficoltà sta nel distinguere quelli commestibili da quelli velenosi, un problema che 55 clienti del ristorante «Alle rive» di Tarzo, nel trevigiano, pensavano di aver risolto facendosi servire la cena già bell'e pronta. Peccato però che a un certo punto, dopo che erano stati appena serviti gli antipasti, sia scattato un fuggi-fuggi generale verso i bagni, sotto gli occhi attoniti dei ristoratori: una trentina di persone ha iniziato a sentirsi male, prima accusando semplici crampi allo stomaco, poi nausea e conati di vomito.

Allarmati, i titolari del locale hanno immediatamente chiamato il 118 i cui operatori hanno prestato le prime cure alle persone che presentavano i sintomi più gravi, mentre altri si sono recati personalmente negli ospedali di Conegliano e Vittorio Veneto per farsi visitare. Fortunatamente tutto è finito per il meglio, nessuno è rimasto al pronto soccorso per più di qualche ora e nessuno ha riportato conseguenze gravi. Si è trattato di un'intossicazione alimentare di lieve entità provocata, secondo i medici dell'azienda sanitaria locale, da una cottura errata dei funghi chiodini che avrebbero dovuto rimanere per qualche minuto in più sui fornelli: quando vengono serviti troppo crudi, infatti, possono risultare tossici.

Sollevati dallo scampato pericolo ma anche costernati i gestori del ristorante: «Siamo addolorati - hanno detto

- ma nella sfortuna almeno i clienti che si sono sentiti male sono stati dimessi subito». Allo stesso tempo, però, sostengono che la qualità dei chiodini era ottima e che la cottura utilizzata era stata quella di sempre.

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