Cronache

L'Italia è preda delle baby gang di immigrati

Sei ragazze accerchiate sul treno da Gardaland: "Qui le bianche non salgono". Sul Garda 2mila ragazzi assaltano auto e negozi

L'Italia è preda delle baby gang di immigrati

Risse, accoltellamenti, denunce per molestie e sindaci in allarme tra Lombardia e Veneto. È quel che rimane della maxi rissa del 2 giugno, sulla riva del Basso Lago di Garda, dove duemila ragazzi si erano dati appuntamento su tik tok. Un raduno «trap» sfociato in danneggiamenti fuori controllo.

Decine di giovanissimi sono stati identificati nelle ultime ore, molti minorenni, arrivati da tutto il Veneto, dalla provincia lombarda e da Milano. Non solo rissa aggravata, ma anche danneggiamenti alle auto in sosta. I video che girano sul web mostrano giovani salirci sopra, devastare i plateatici, aggredire i passanti. Si vede una bandiera del Marocco e sarebbero anche comparse delle armi da taglio. Un vero assalto di fronte a cui molti locali sono rimasti chiusi, e per cui è stato necessario l'intervento della polizia in tenuta antisommossa.

«Siamo molto preoccupati - ha detto il sindaco di Castelnuovo del Garda, Domenico Dal Cero - perché episodi come questo sono già successi in passato, ma soprattutto lo siamo per il numero di giovani coinvolti ed in particolare perché il tam tam sui social ha annunciato nuovi assalti».

Per precauzione dopo i fatti di giovedì ieri è stato disposto dal prefetto di Verona un rafforzamento dei presidi alla stazione. Ed è entrata in vigore per il week end anche l'ordinanza che vieta di portare in spiaggia alcolici, bottiglie di vetro.

Il maxi raduno ha anche registrato denunce per molestie sessuali. Sei ragazze di 16 e 17 anni si sono rivolte alla polfer della stazione centrale di Milano. Proprio il 2 giugno erano a bordo del treno regionale che da Peschiera del Garda doveva portarle a Milano dopo aver trascorso una giornata a Gardaland. Qui si sarebbero trovate con gli stessi gruppi di giovani che si erano dati appuntamento al raduno. E sarebbero state palpeggiate e molestate: «Eravamo circondate. Ridevano. Ci dicevano le donne bianche qui non salgono. Il caldo era asfissiante, alcune di noi sono svenute. Mentre cercavamo un controllore avanzando a fatica lungo i vagoni», sono le testimonianze riportate dal Giorno. I binari erano invasi «da oltre un centinaio di ragazzi, la maggior parte nordafricani, della nostra età o poco più grandi». Le vittime, mentre subivano violenza, non hanno chiamato le forze dell'ordine per paura, ma hanno contattato i genitori. «Abbiamo chiamato noi il 112 ma nessuno è intervenuto» ha riferito una mamma. «Gli autori delle aggressioni facevano parte molto probabilmente, anzi sicuramente dei ragazzi protagonisti della maxi rissa, ubriachi e fuori controllo», conferma il sindaco Del Cero. Un altro genitore ha raccontato l'episodio sulla pagina Instagram «Milanobelladadio»: «Salite sul treno per il rientro verso Milano, sono state accerchiate, palpeggiate, molestate da alcuni soggetti. Non riuscivano neanche a scendere dal treno, sono riuscite a Desenzano del Garda, sotto choc, in lacrime. Mi chiedo, ma come è possibile che ancora avvengano fatti del genere?».

Non è la prima volta, denuncia il sindaco di Peschiera, Orietta Gaiulli, che le località veronesi del Garda si trovano invase da ragazzi che si danno appuntamento sui social con raduni che finiscono in rissa. «Il primo anno erano 200, quello dopo 500 - elenca sconsolata - ora siamo a duemila».

Fratelli D'Italia attacca il ministro dell'Interno: «L'allarme dei sindaci va ascoltato. Questi episodi sempre più frequenti in Italia sono il risultato del fallimentare metodo Lamorgese. Dal via libera ai rave party è passato il messaggio che qui si può fare impunemente ciò che si vuole. Domani depositiamo un'altra interrogazione parlamentare per chiedere al ministro quali misure intende adottare per mettere fine a questi fenomeni. Se non è in grado si fare nulla si dimetta».

A Milano la squadra mobile indaga anche sul ferimento di un 32enne algerino, che ieri all'alba è stato accoltellato in zona stazione Centrale di Milano. L'uomo è stato trasportato in codice rosso all'ospedale Policlinico dove è ricoverato in condizioni gravi. Era su un tram fermo al capolinea in piazza quattro novembre quando una discussione è degenerata in strada.

È stato trovato a terra semi cosciente dal personale del 118.

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