"Ad Amatrice è finito finalmente lo stallo. Aperti 9mila cantieri dopo il terremoto"

Il commissario nella ricorrenza dei nove anni Guido Castelli: "Presto il nuovo municipio, il museo e la cattedrale. Spinta al Pil"

"Ad Amatrice è finito finalmente lo stallo. Aperti 9mila cantieri dopo il terremoto"
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Amatrice, nove anni dopo. Duecentonovantanove croci, uno sfregio nel cuore profondo dell'Italia. "Il 24 agosto -spiega il Commissario straordinario Guido Castelli - è un giorno dedicato alla memoria e alla preghiera". Ma fatalmente è anche tempo di bilanci. "Stiamo cercando di recuperare e di lasciarci alle spalle errori, difficoltà tecniche, incomprensioni della prima stagione post terremoto".

Le macerie ancora a terra?

"Loso: è un tema doloroso, ma posso anticiparle che entro la fine del 2025 la rimozione dei detriti sarà completata. Finalmente i cantieri pubblici, a due anni e mezzo dal mio arrivo, sono partiti. Abbiamo appena gettato le fondamenta del nuovo municipio, l'11 agosto abbiamo dato il via alla ricostruzione del Museo civico Cola Filotesio, a giorni le squadre di operai cominceranno a lavorare nella devastata cattedrale di San Francesco, insomma lo stallo è finalmente finito. E presto, prestissimo, lo stesso dovrebbe accadere sul fronte dell'edilizia privata".

Le scosse che si sono susseguite hanno colpito un territorio vastissimo. Come è oggi la situazione nel Cratere?

"Gli ottomila chilometri quadrati del Cratere, fra Umbria, Lazio, Marche e Abruzzo, sono di fatto il più grande cantiere d'Europa. Per quanto riguarda i privati, abbiamo concesso denaro per quasi 11 miliardi, ma più di 6 miliardi su 11 sono già stati liquidati. Al 31 maggio scorso erano aperti 8.694 cantieri, 12.737 erano già stati chiusi. Dal 2022 ad oggi 4.100 nuclei familiari sono tornati a casa. E corriamo anche sul binario del pubblico: nei primi 4 mesi del 2025 si sono avviati 433 interventi, ma dovremmo arrivare entro il 31 dicembre a quota 1.200, un terzo del totale preventivato. E voglio segnare sul calendario un altro appuntamento importante: a fine ottobre inauguriamo la Basilica di Norcia, finalmente restituita alla comunità. Certo, c' è ancora molto da fare e sono passati quasi dieci anni. Un tempo lungo per chi ha perso tutto o quasi ed è stato sradicato dal suo ambiente".

Si parla anche di progetti complessi e innovativi: ad Arquata del Tronto e a Castelluccio, il paese delle lenticchie. Si riuscirà a portarli a termine?

"Ad Arquata, pure distrutta dalla scossa del 24 agosto 2016, si procede con un cantiere unico: due pozzi sotterranei da cui partiranno 328 tiranti per 13 mila metri lineari pensati per irrobustire l'altura su cui risorgerà il borgo, rimodellato esattamente dove era e come era. Anche a Castelluccio di Norcia siamo vicinissimi alla partenza: qui l'idea è avveniristica, anzi unica al mondo, perché l'intero borgo verrà isolato grazie a delle piastre che sosterranno l'abitato, dotate di 300 isolatori sismici".

Ma le case non bastano. Ci vuole il lavoro. Come combattere lo spopolamento?

"È la grande malattia di vaste zone dell'Italia interna. Un declino lento e apparentemente irreversibile che è partito ben prima del sisma ed è purtroppo visibile, come accennato, lungo tuttala dorsale appenninica. Noi, con il progetto NextAppennino, forse la parte più ambiziosa del mio lavoro, stiamo finanziando qualcosa come 1.400 interventi per 550 milioni. Soldi che non vengono buttati qua e là a pioggia, ma sono necessari per far girare la chiavetta della rinascita: aziende grandi e piccole che riaprono i loro stabilimenti e rinnovano i macchinari, laboratori artigiani che si insediano nei piccoli paesi, ristoranti e strutture connesse al turismo, anche al turismo lento dei cammini che stiamo riscoprendo dopo decenni di abbandono. È il tessuto produttivo che si ricostituisce e si irrobustisce".

I risultati?

"Siamo all'inizio ma sono promettenti.

La spinta al Pil sarà nel triennio 2027-2029 di quasi 4 miliardi. E la proiezione ventennale di quasi 40 mila abitanti in più rispetto al 2016. Per la prima volta, speriamo, gli indicatori demografici avranno il segno più".

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