Adesso il centrodestra può tornare unito sulle grandi riforme

Il programma per l'elezione diretta del capo dello Stato e il federalismo avvicina Fi e Lega

Adesso il centrodestra può tornare unito sulle grandi riforme

Tradizionale lunedì in famiglia per il Cavaliere, particolarmente soddisfatto dell'ultima sua uscita pubblica. L'annuncio dell'«Albero della libertà», programma aggiornato di Forza Italia, lo fa ben sperare. Come, del resto, l'evidente affetto a lui dimostrato dai tanti giovani e non accorsi in corso Como a Milano per la kermesse «Primavera azzurra». In quella occasione lo stesso Berlusconi aveva minimizzato sulle ruggini con il leader della Lega Salvini, preannunciando un vertice chiarificatore su alcuni punti del programma. Summit che, ad oggi, non è ancora in agenda ma che potrebbe tenersi anche questa settimana: dipende anche dagli impegni dei leader dei partiti alleati, Salvini e Meloni. In ogni caso Berlusconi non ha fretta, convinto com'è che le elezioni non ci saranno prima della primavera del 2018. Da qui ad allora c'è tempo per «trovare la quadra» con i «sovranisti» e far crescere il peso specifico di Forza Italia. Personalmente il Cavaliere continua ad accarezzare l'ipotesi di proporre una doppia valuta nazionale, parallela all'euro, in alternativa alla brusca uscita dalla moneta unica. Tesi, quella delle Am-lire, che viceversa non convince Salvini. Il capogruppo alla Camera Renato Brunetta sventola la bandiera: «L'euro così come è stato costruito non funziona più. Ha funzionato nella prima parte della sua vita, ma non ha funzionato nella situazione di crisi. Quindi occorre cambiare l'euro. Quella proposta da Berlusconi è un'idea molto intrigante, che sta intrigando l'Europa, la Banca d'Italia, gli economisti, me compreso. Come sempre, Berlusconi ha delle intuizioni che bypassano le analisi normali».

Il tema del doppio conio, però, resta divisivo e forse non a caso lo stesso Brunetta preferisce spostare l'attenzione su un'altra questione, guarda caso molto cara al Carroccio: quella dell'autonomia di Lombardia e Veneto attraverso referendum. Brunetta spiega: «Siamo d'accordo - dice - Ma sarebbe poco, non solo per le ambizioni di Forza Italia ma per il Paese. Noi dovremmo intestarci una battaglia molto più grande. Quella per un federalismo responsabile 4.0 che passi attraverso una grande mobilitazione del centrodestra. Facciamo un referendum in tutte le Regioni: aiuterebbe a far ripartire il Paese assieme all'altra riforma da accompagnare al federalismo, ovvero il presidenzialismo. Poi certo darebbe un cemento per l'alleanza, sarebbe un grande catalizzatore».

In effetti anche il governatore della Liguria Giovanni Toti, il più grande sponsor della liaison con il Carroccio, applaude: «Autonomia regionale e presidenzialismo, queste devono essere le stelle polari della prossima riforma costituzionale del nostro Paese».

E Salvini, per un giorno, pare abbassare i toni: «Chi è leader del centrodestra è l'ultimo dei miei problemi. La cosa importante è dire cose chiare sugli immigrati e sui dazi». Guarda caso due temi che uniscono Lega e Forza Italia.

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