Roma - «Io sono in campo per la leadership del centrodestra. Del resto se compete Di Maio possiamo agevolmente competere anche noi». Giorgia Meloni chiude la festa di Atreju e presenta la propria candidatura per la guida del centrodestra, ricorrendo a un pizzico di autoironia. Una mossa preventiva, in attesa di capire quali regole la coalizione stabilirà per la scelta del candidato premier. «Che siano le primarie o altro, voglio uno strumento con cui potermi confrontare».
La prima mossa, però, sarà capire con quale legge si andrà a votare. Il Rosatellum, non è un mistero, non piace a Fratelli d'Italia. «Chiediamo che ci sia un premio di maggioranza e le preferenze». Così come non accende alcun entusiasmo il referendum autonomistico di Lombardia e Veneto. «Noi sosteniamo un federalismo patriottico. Lo dico chiaramente: i referendum di Lombardia e Veneto non ci appassionano. La ricchezza del Nord è effimera al di fuori della coesione nazionale».
C'è spazio per ribadire che non ci saranno sconti sull'immigrazione e per lanciare la proposta di un permesso di soggiorno a punti. «Dicono abbiamo il problema dell'immigrazione perché abbiamo troppe coste. No, è perché abbiamo il Pd. Dopo le elezioni torneranno a dire accogliamoli tutti. Il loro obiettivo è una sostituzione etnica, di sfruttamento del lavoro. L'immigrazione non è un diritto ma un contratto. Se delinqui, torni a casa tua. Si chiama rispetto. Vogliamo l'abolizione di questa anomalia italiana della protezione umanitaria. Il permesso di soggiorno lo facciamo a punti come la patente. E se vuoi la cittadinanza devi avere un certo numero di punti». Infine una stoccata per la presidente della Camera, Laura Boldrini, che va «con il velo dagli islamici, in ciabatte dal Papa. Le culture vanno rispettate tutte, tranne la nostra». E una provocazione sulla Legge Fiano, vero tormentone di questa edizione di Atreju. «Fiano, arrestaci tutti: così restate solo voi e vi votate da soli.
La legge è stata approvata da chi ha depenalizzato il furto o l'abbandono di minore. Per cui se un ladro viene in casa e ruba non gli succede niente, se trova un busto del Duce in galera ci vai tu. Per noi il ladro è più pericoloso del busto, così come l'integralismo islamico».
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