Gli Alberto Angela di internet giovani, pacati e ricchi di fan

Insegnano storia, matematica, tecnologia, parlano semplice senza gridare. E fanno (anche) soldi a palate

Gli Alberto Angela di internet giovani, pacati e ricchi di fan

Sono un po' i fratelli minori di Alberto Angela, perché come lui riescono a raccontare la realtà e a fare cultura con pacatezza e competenza, senza urlare o andare sopra le righe. Non hanno alle spalle le tv nazionali né talvolta gli strumenti di comunicazione migliori, ma spesso hanno meno di 30 anni e sono gli alfieri di una divulgazione digitale - di volta in volta scientifica o umanista - che trova nel web i suoi spazi, i suoi codici e i linguaggi per rispondere colpo su colpo alla crescita di quelle che Umberto Eco definiva le «legioni di imbecilli» cui i social avrebbero dato parola.

Su una rete sempre in bilico tra fake news e hate speech, infatti, le voci dei divulgatori 2.0 rappresentano un modo nuovo di trasmettere conoscenza negli ambiti più diversi. Alcuni sono già noti a chi ha un po' di dimestichezza di Internet: pensiamo al siciliano Salvatore Aranzulla (www.aranzulla.it), «re» degli smanettoni, l'informatico a cui la rete si rivolge al ritmo di decine di migliaia di visualizzazioni al giorno, per risolvere problemi legati al mondo dei computer. Partendo da un semplice blog, grazie a tutorial chiari e semplici, in pochi anni ha costruito un impero che secondo alcune stime fattura quasi 3 milioni di euro. Oggi il suo è tra i 30 siti più letti in Italia, dopo veri e propri colossi come Google, Facebook o Youtube.

Un altro nome noto ai più è il medico Roberto Burioni, autore di MedicalFacts e seguito online da quasi mezzo milione di persone: la sua lotta alla disinformazione su temi come i vaccini gli ha dato fama nazionale e l'ha reso uno dei simboli del fact checking in campo medico. «Diventare famoso non è mai stata una mia priorità spiega su Facebook e ho dimostrato di non avere ambizioni politiche: ho creato MedicalFacts perché in medicina contano i fatti, non le opinioni».

Sulla scia della diffusione della tecnologia hanno invece trovato fortuna divulgatori come l'italo-inglese Paolo Attivissimo, scrittore, giornalista e traduttore: con il suo Disinformatico aggiorna la rete su nuove tecnologie, cospirazionismi (dall'11 settembre allo sbarco sulla luna), bufale e disinformazione mediatica. Nonostante il settore della divulgazione sia ancora dominato dai maschi, uno dei fenomeni più recenti è invece l'ascesa del canale Youtube Polynerdeia, dove la studentessa bolognese Costanza Polastri, classe '96, si destreggia tra video di fisica, matematica e filosofia, rispondendo con linguaggio accessibile ai più a domande su paradossi quantistici, come funziona la probabilità o com'è fatto lo spazio-tempo. Nel tempo libero canta e fa la modella. Il suo canale è ancora giovane, ma cresce a ritmi sostenuti grazie a una combinazione vincente tra scelta dei contenuti e appeal in video.

Non c'è solo la scienza, comunque, ad animare i racconti dei divulgatori, così come Youtube non è l'unica piattaforma su cui i novelli Alberto Angela agiscono. Sul fronte della ricerca storica, ad esempio, con quasi 150mila follower su Facebook regna la pagina Zhistorica: fondata da Gabriele Campagnano, dopo oltre dieci anni di divulgazione storico-culturale è diventata un punto di riferimento per studiosi e appassionati. Vi sono raccontate grandi e piccole battaglie (soprattutto quelle fuori dal mainstream), aneddoti e personaggi che altrimenti resterebbero lontani anni luce dal grande pubblico. Il campo dell'inusuale, del macabro e del meraviglioso è infine il campo d'azione di Ivan Cenzi (www.bizzarrobazar.com), ricercatore che racconta manufatti, storie e personaggi fuori dal comune.

«Inseguire stranezze e meraviglie conferma - significa rifiutarsi di lasciare che l'abitudine intacchi il nostro senso dell'incanto. La meraviglia ha una qualità sottilmente sovversiva: insinua il dubbio che la realtà sia nonostante tutto ancora un mistero».

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