
Le spese per la gestione della quotidianità in una famiglia sono davvero tante ma alcune di esse possono essere portate in detrazione fiscale, aiutando non poco all’economia di casa.
Difatti, inserendo questi costi in dichiarazione dei redditi, è possibile ottenere benefici diretti sulla busta paga del contribuente.
A partire dal 2022, con l’introduzione dell’assegno unico universale, sulle detrazioni per figli a carico sono state introdotte importanti modifiche in considerazione del contributo che viene erogato a tutte le famiglie che contino almeno un figlio sino ai 21 anni (a determinate condizioni), oppure di qualsiasi età se con disabilità.
Nonostante questo cambiamento, restano numerose voci di spesa che possono essere inserite nel modello 730 come detrazione.
Quali spese portare in detrazione e per chi
Una prima importante modifica, intervenuta nel 2025 e di cui abbiamo parlato in un precedente articolo de IlGiornale.It, è legata al fatto che le detrazioni per figli a carico spettano, da quest’anno, solo per i figli di età pari o superiore a 21 anni.
Sono considerati a carico anche i figli di età tra i 21 e i 24 anni con un reddito di massimo 4mila euro annui mentre, superati i 24 anni il reddito massimo sarà di 2840,51 euro annui.
Tra i costi che possono essere portate in detrazione ci sono:
- le spese di istruzione tra cui, ad esempio, le mese o i bus per un massimale di 800 euro.
- le rette per gli asili nido, per il 19% degli importi sostenuti sino ad un massimale di 632 euro
- le rette universitarie di cui abbiamo parlato in un altro articolo, anche qui al 19%.
- le spese sanitarie (ad esempio farmacie visite specialistiche) sempre al 19% e sino ad un massimo di 129,11 euro annui e includono, ad esempio, ed esami di laboratorio.
- I costi sostenuti per attività sportive per un massimo di 210 euro annui per ciascun figlio minorenne.
Le spese in questione riguardano i figli, ma come ricorda anche l’Agenzia delle entrate, possono essere portate in detrazione anche alcuni di questi costi, anche nel caso di familiari a carico, “a condizione che convivano con il contribuente o che ricevano dagli stessi assegni alimentari non risultanti da provvedimenti dell’Autorità giudiziaria:
- il coniuge legalmente ed effettivamente separato;
- i discendenti dei figli.
- i genitori (compresi quelli adottivi).
- i generi e le nuore.
- il suocero e la suocera.
- i fratelli e le sorelle (anche unilaterali).
- i nonni e le nonne.”
Chi può portare in detrazione
Possono portare le spese in detrazione i genitori sposati o con custodia congiunta dei figli, che hanno
entrambi diritto alle detrazioni per il 50%.Qualora vi sia, invece, un unico genitore affidatario, la detrazione spettante è, logicamente, al 100% e lo stesso vale nel caso in cui un genitore sia fiscalmente a carico dell’altro.