Gli alfaniani virano a sinistra, alleanza coi dem a un passo «Chiudiamo in settimana»

L'intesa sembra vicina ma si tratta ancora con gli azzurri sui nomi. L'incognita del veto leghista

Gli alfaniani virano a sinistra, alleanza coi dem a un passo «Chiudiamo in settimana»

Roma - Gli alfaniani in Sicilia virano a sinistra. All'insegna di una alleanza tra i «moderati e i progressisti», Area Popolare si avvicina al Partito Democratico, con la piena adesione a questa posizione da parte di Pier Ferdinando Casini. La grande e infinita trattativa per le Regionali del prossimo autunno, insomma, potrebbe essere vicina alla conclusione con un accordo che potrebbe preparare il terreno per una analoga scelta a livello nazionale in vista delle Politiche.

«L'alleanza non è chiusa» ma «ormai siamo alle battute finali, penso che tra questa settimana e l'inizio della prossima sarà sciolta la riserva» dice il co-coordinatore degli alfaniani in Sicilia, Giuseppe Castiglione, uno dei veri portatori di voti del partito nell'isola. «Abbiamo detto che alla base di ogni possibile intesa ci vuole un programma - spiega il sottosegretario all politiche Agricole e Forestali - e lo abbiamo messo a punto. Abbiamo lavorato molto insieme ai Centristi per l'Europa e nei prossimi giorni lo presenteremo alla stampa».

Stilato il programma, agli alleati Ap e centristi hanno proposto anche alcuni nomi. Tre papabili alla carica di governatore: Gianpiero D'Alia, Giovanni La Via e Dore Misuraca. «Profili autorevolissimi per guidare questa alleanza» dice Castiglione, non nascondendo le ambizioni dell'area di centro. «Non crediamo più all'uomo solo al comando - prosegue -, la Sicilia ha bisogno di una buona squadra e il candidato presidente deve essere una persona di alto profilo morale, politico, professionale». Insomma il flirt con Forza Italia sembra, se non archiviato, quanto meno difficile da realizzare. Colpa di Lega e Fratelli d'Italia. «Mai pensato di stare insieme a Salvini e Meloni - dice il leader degli alfaniani in Sicilia -. Per noi ogni ipotesi di governo è stato sempre alternativo ai populismi dell'estrema destra. Il dialogo con il Pd sui contenuti invece è molto positivo».

Sul fronte del centrodestra, invece, due nomi restano in corsa per il voto del 5 novembre: Nello Musumeci e Gaetano Armao. Se si dovesse convergere sul primo si blinderebbe l'alleanza con Lega e Fratelli d'Italia visto che il partito di Giorgia Meloni si è fortemente esposto sull'ex presidente della Provincia di Catania, in campo con il suo movimento «Diventerà Bellissima».

Se si optasse per il secondo - avvocato, ex assessore all'Economia del governo di Raffaele Lombardo che si presenta con la lista «Unione dei Siciliani indignati» - si potrebbe, invece, riallacciare all'ultimo minuto il filo del dialogo con i centristi con cui Gianfranco Micciché continua a tenere vivi i contatti. C'è chi sostiene che il quadro potrebbe chiarirsi entro sabato. E non è escluso un contatto telefonico tra i leader di centrodestra per arrivare a una scelta definitiva.

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