I nsieme, sembrano una coppia quasi irreale. Uno altissimo, l'altro basso. Uno biondo, l'altro scuro. Uno con la faccia da Terminator, l'altro con la faccia da burlone.
Non tutte queste impressioni sono sbagliate. In effetti, il primo è Terminator: mister Arnold Schwarzenegger, una quintalata di muscoli, una carriera hollywoodiana, una carriera politica (da governatore della California). L'altro è Franco Columbu, anche lui una quintalata di muscoli, solo in un corpo non da stangone austriaco, bensì da italiano. Sardo di Ollolai, in Barbagia, il suo paese (amatissimo) da cui era partito, da ragazzo, per fare il manovale in Germania, a Monaco. Proprio come Arnold, da Thal, in Austria, era andato a cercare fortuna nella città tedesca. Eh sì, proprio in Germania, negli anni Sessanta, Arnold e Franco si incontrano. E Franco diventa Frank: l'amico di una vita, insieme sul ring, in palestra, ad allenarsi con i pesi, a gonfiare i muscoli, a sudare, a faticare, a sperare, a sognare che magari, chissà, un giorno la ruota del destino possa cominciare a girare dall'altra parte. Quella giusta.
Per 54 anni, Arnold e Frank sono stati inseparabili. Solo che ieri quella ruota ha invertito il suo corso. Franco, perché quando era nella sua terra meravigliosa non era più Frank, bensì un figlio della Barbagia, era al mare a San Teodoro, una delle località di mare più famose e frequentate della sua Sardegna. Perché ogni anno, in estate, Franco tornava a casa. Solo che ieri pomeriggio si è sentito male, proprio mentre faceva il bagno nel mare di casa sua e, nonostante l'intervento dell'elisoccorso e il trasporto all'ospedale di Olbia, è morto. Aveva 78 anni, compiuti da pochissimo (il 7 agosto).
Da Los Angeles, dove ormai Franco abitava da anni, vicino di casa, di cuore e di imprese dell'amico ben più celebre, Arnold è venuto a sapere. E il cuore di Terminator si è sciolto, e quello che provava lo ha messo per iscritto, in una lettera, pubblicata sui social dallo stesso Schwarzy, che ha commosso il mondo intero. Comincia alla Terminator, cioè arrabbiandosi. «Non mi piace quando le persone mi definiscono un self-made man». Ma come, Schwarzenegger è il simbolo del self-made man, l'uomo che si è fatto da solo, il migrante che ha scalato le vette del sogno americano, se l'è mangiato fino in cima, e ora si gode la vista, dall'alto. No, non è così, dice lui. Perché Schwarzenegger non era solo, non è mai stato da solo, nella sua impresa. Accanto a lui c'è sempre stato Frank, a sudare, impegnarsi, sostenere, riprovare, faticare, allenarsi, gonfiare i muscoli, e anche ridere, scherzare, insistere, non mollare mai.
Si dice che dietro ogni grande uomo ci sia una grande donna, invece, racconta il duro Schwarzenegger al mondo, dietro di lui c'era un uomo. Molto più piccolo di lui, ma soltanto di statura. Il suo migliore, grandissimo amico. Quello che con lui aveva condiviso tutto, tranne la fama sconfinata; ma, anche in quello, Franco Columbu si era tolto le sue soddisfazioni: Uomo più forte del mondo, Mister mondo, Mister universo e perfino Mister Olympia, unico italiano che sia riuscito a conquistare il titolo. Poi, una volta che si erano trasferiti entrambi in America ed erano diventati migranti in pianta stabile, migranti «di lusso», con il passato di manovalanza alle spalle, Franco si era dedicato soprattutto alle palestre, Arnold al cinema (aveva riservato delle parti all'amico, però, per esempio in Terminator). «Sapevo che ce l'avrei potuta fare senza soldi, senza i genitori, ma non avrei potuto farcela senza di te». Così Arnold aveva fatto andare Franco in America, trasformandolo definitivamente in Frank.
«Oggi sono devastato - scrive l'attore - Ma sono anche davvero, davvero grato per i 54 anni di amicizia e di gioia che abbiamo condiviso. Eri il mio migliore amico».Si dice che i duri, sotto sotto, abbiano un cuore d'oro. Magari qualche volta ne hanno anche due.
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