
Un altro caso di aggressione antisemita, stavolta a Venezia - sede peraltro di una delle Comunità ebraiche più antiche e vitali d'Italia. Artefici dell'aggressione una decina di persone, di origine nordafricana secondo quanto riporta la stampa locale. Hanno importunato, insultato e minacciato una coppia di incolpevoli turisti. Marito e moglie, riconosciuti come ebrei dall'abbigliamento tradizionale. Lui cittadino americano, lei israeliana. Secondo le cronache, l'uomo è stato schiaffeggiato e la moglie ferita dai cocci di una bottiglia lanciata dagli aggressori. E non è stata un episodio di "criminalità comune". Le grida "Free Palestine" indirizzate alla coppia di turisti, connotano l'episodio come un atto violento antisemita. Non il primo purtroppo.
Anche questa, un'aggressione particolarmente vile, considerata la dinamica. Poco dopo mezzanotte, presso un chiosco, la banda - in particolare un 31enne tunisino - ha iniziato a inveire contro i turisti; la coppia ha cercato di allontanarsi ma è stata inseguita - tra frasi ingiuriose e volgari - e accerchiata. Un aggressore ha aizzato contro il suo rottweiler (senza museruola) mentre il 31enne ha schiaffeggiato l'uomo fingendo di porgergli la mano. Infine, è volata una bottiglia di vetro, che andando in frantumi per terra ha ferito la donna alla caviglia. Sono intervenuti degli agenti della Guardia di Finanza, poi la polizia ha identificato tre nordafricani. Due sono stati espulsi (uno è stato accompagnato al cpr, l'altro alla frontiera) per la pericolosità sociale e la condizione di irregolarità. E nei confronti del terzo è stata emessa la misura del foglio di via obbligatorio.
Chiaramente, l'episodio è indice di un clima che le Comunità ebraiche segnalano con apprensione da tempo. Pronta è arrivata la reazione del governatore, Luca Zaia, secondo il quale "questo episodio appare come un oltraggio alla dignità umana, un atto discriminatorio che tradisce la storia stessa della città", mentre il sindaco ha ribadito il "no" di Venezia "a qualsiasi rigurgito di antisemitismo, così come all'islamofobia". "Solidarietà" anche dal ministro del Turismo, Daniela Santanché, " ai due turisti ebrei aggrediti a Venezia da una decina di nordafricani al grido Palestina libera". "Un gesto ignobile - ha detto - che non rimarrà impunito".
Stavolta, almeno, di fronte a un atto di simile gravità, la condanna è trasversale. Anche da sinistra qualcuno si è fatto sentire. E non solo dai leader della "Sinistra per Israele", come Piero Fassino, che denuncia una "sciagurata deriva antisemita", ed Emanuele Fiano, che inquadra bene l'emergenza: "Si intensifica - dice - una campagna che intende accomunare, colpevolizzare, discriminare e quando capita aggredire, tutti gli ebrei e i cittadini israeliani, a prescindere dalle loro idee o comportamenti, per la sola colpa di essere nati ebrei o israeliani". Il segretario veneto del Pd Andrea Martella ha parlato chiaramente di "antisemitismo" che "non può trovare spazio in nessuna democrazia degna di questo nome".
Ma dal mondo ebraico arriva una denuncia chiara e forte. Ed è di nuovo il presidente della Comunità di Milano Walker Meghnagi a firmarla: "I mandanti morali - ha dichiarato - sono nelle istituzioni che legittimano l'odio antisionista".
"Basta pensare ai tanti, troppi enti pubblici e privati italiani che hanno dato la parola senza contraddittorio a personaggi che demonizzano Israele invece di cercare la pace e il dialogo" ha aggiunto Meghnagi, citando la relatrice Onu Francesca Albanese.Intanto, i senatori di Fratelli d'Italia nella Commissione straordinaria per il contrasto dei fenomeni di odio e intolleranza, chiedono "dopo i vigliacchi fatti di Venezia", di svolgere una seduta simbolica in città.