Arcuri scarica le colpe sulle Regioni: 'Hanno milioni di mascherine'

Il commissario all'emergenza sul nodo mascherine: "Non posso non mandarle agli ospedali per darle alle farmacie". E sulle Regioni: "Nei loro magazzini 55 milioni". Poi smorza i toni: "Non è polemica"

Arcuri scarica le colpe sulle Regioni: 'Hanno milioni di mascherine'

"Non è il commissario a dover rifornire le farmacie nè i loro distributori, il commissario non si è mai impegnato a farlo". Così Domenico Arcuri, il commissario straordinario all'emergenza coronavirus, si difende dalle accuse sulla mancanza di mascherine nelle farmacie.

E ribadisce, nel corso della conferenza stampa di questa mattina, che non è compito suo "rifornire gli associati della Confcommercio, della Conad, della Coop e della Federdistribuzione", perché "il commissario rifornisce regolarmente regioni, sanità, servizi pubblici essenziali. E dal 4 Maggio anche i trasporti pubblici locali e le RSA, pubbliche e private". Arcuri afferma di essersi impegnato a "integrare ove possibile le forniture", nel caso in cui la produzione non sia sufficiente, ma "se le mascherine ci sono nei supermercati e non nelle farmacie vuol dire che c'è un difetto nella rete di approvvigionamento delle seconde".

E questa volta, dopo aver puntato il dito contro le società di distribuzione delle farmacie, che "hanno dichiarato il falso non avendo nei magazzini i 12 milioni di mascherine che sostenevano di avere", si scaglia contro le Regioni. Il commissario, infatti, riferisce che nelle ultime settimane sono state distribuite 36,2 milioni di mascherine alle Regioni, mentre dall'inizio dell'emergenza sono 208,8 milioni i dispositivi di protezione individuali forniti: "Le Regioni nei loro magazzini ne hanno 55 milioni. Le abbiamo date agli ospedali, al personale sanitario e parasanitario, alle forze dell'ordine, al settore della pubblica amministrazione centrale e locale". Ma, aggiunge, "non posso non mandare mascherine agli ospedali per darle alle farmacie". Poi Arcuri ha smorzato i toni, precisando: "La mia dichiarazione sui 55 milioni di mascherine a disposizione delle Regioni è la testimonianza del lavoro congiunto che viene fatto nell'interesse dei cittadini. Non c'è alcuna polemica, anzi le mascherine che sono state distribuite dal commissario e quelle di cui le regioni si approvvigionano sono superiori al fabbisogno delle stesse".

"Io sono ossessionato da questo problema delle mancate forniture delle mascherine nelle farmacie perché alla fine di tutto la potenziale vittima è solo il cittadino- ha precisato Arcuri- Ma non mi sento responsabile di ciò, è che per fronteggiare l'emergenza, la trasparenza e la responsabilità sono due prerequisiti che in questo caso non ci sono stati. Potrei dire ai cittadini di andarsele a comprare nei supermercati. Malgrado tutto da ieri devo collaborare affinchè anche il canale della distribuzione delle farmacia si riempia".

Lo stesso discorso vale anche per alcool e guanti: "I negozi hanno i loro fornitori e se non hanno guanti faccio fatica a sentirmi colpevole", specificando che "noi riforniamo ospedali, servizi pubblici essenziali, forze dell'ordine, trasporti pubblici locali, Rsa, non riforniamo i negozi, non potremo mai farlo".

Tirata d'orecchie alle Regioni anche sul tema dei test sierologici: "abbiamo selezionato il test che gli scienziati hanno giudicato il più affidabile per l'indagine campionaria nazionale. Confidiamo che le Regioni si adeguino a questo modello, alla fine dovremmo tendere ad una visione comune e lavoriamo perché ciò accada".

Infine, per quanto riguarda l'app Immuni, Domenico Arcuri chiarisce: "Il

team del ministro Pisano con il team del ministero della Salute e Sogei stanno lavorando alacremente, confido che i tempi che hanno dato possano essere rispettati, io li sto supportando e sostenendo per quanto posso".

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