Arriva in Italia il film su Billy Graham,il confessore dei presidenti americani

Fu il consigliere spirituale di George W. Bush, pregò con Obama ed è stato un riferimento fortissimo per Donald Trump. Amico di Martin Luther King si battè contro la segregazione razziale. Suscitò la curiosità e l’ammirazione di Winston Churchill.

Arriva in Italia il film su Billy Graham,il confessore dei presidenti americani

Arriva in Italia il film che celebra la figura di Billy Graham, il «pastore d’America», predicatore e confessore di quasi tutti i presidenti degli Stati Uniti, compreso Donald Trump, che in lui e nella sua famiglia ha sempre visto un riferimento morale fortissimo.«Nessuno fu come lui. Sentiranno la sua mancanza non solo i cristiani, ma anche le persone di tutte le altre religioni» scrisse su Twitter il Presidente americano nel febbraio scorso, nel momento della scomparsa di Graham a 99 anni.«La Croce», il film di Billy Graham, esce in Italia in occasione del centenario della sua nascita e sabato 18 novembre sarà proiettato a Roma, alle 20.30 al Teatro Italia di Via Bari 18, ma la proiezione sarà capillare e verrà replicata in oltre 6000 eventi dal 7 al 18 novembre 2018. La figura di Graham è intrecciata con la storia di tutto il Novecento statunitense. Graham, in rappresentanza della Southern Baptist Convention, il più grande gruppo protestante degli Stati Uniti, recitò la preghiera per l’insediamento del presidente Nixon nel 1968, fu il consigliere spirituale di George W. Bush ed ebbe un rapporto forte anche con Barack Obana che lo andò a trovare e pregò insieme a lui e al momento della sua morte scrisse che Graham «con la sua saggezza e grazia aveva dato speranza e guida a generazioni di americani».Gli episodi in cui la sua vita si intreccia con la storia sono molti. Nel 1954 al n. 10 di Downing Street incontrò Winston Chirchill che si congratulò con lui per la capacità di attirare grandi folle nelle sue predicazioni. «Oh, beh, è opera di Dio, mi creda», la sua risposta. «Può essere», risponde Churchill «ma neppure io e Marilyn Monroe messi insieme riusciremmo ad attrarre così tante persone», e di nuovo lo incalza chiedendogli cosa abbia attirato tutta quella gente. Graham senza esitazione risponde: «Credo sia stato il Vangelo di Cristo». Graham negli anni ’50 si battè per abbattere le barriere tra bianchi e neri nei suoi raduni e una volta fu lui stesso a scendere dal palco e a rimuovere con le sue mani «le corde della segregazione». Nel ’57 a New York salì sul pulpito insieme a Martin Luther King a cui fu sempre vicino arrivando a pagarne le cauzioni. King stesso disse: «Se non fosse stato per il mio buon amico il dottor Billy Graham, il mio lavoro nel movimento per i diritti civili non avrebbe avuto tanto successo».Donald Trump che andò ad ascoltare Graham per la prima volta insieme a suo padre ha ricevuto sempre un forte sostengo da lui e dalla sua famiglia. «Trump difende la fede cristiana come nessun presidente che io abbia mai visto» ha detto di recente Franklin Graham, figlio del predicatore. Oratore straordinario, potente comunicatore, durante le sue udienze pastorali Graham ha conquistato, con la sua personalità magnetica, oltre 200 milioni di persone che hanno «accettato Gesù Cristo come loro salvatore personale».

Attento ai mutamenti sociali, Graham è stato il primo predicatore a sfruttare i media tradizionali quali radio e tv ma soprattutto le nuove tecnologie della comunicazione per le sue campagne di evangelizzazione, convinto che «il problema non è dato dalla tecnologia, ma da chi la usa», e raggiungendo così un numero impressionante di fedeli anche al di fuori degli Usa. Il film è un omaggio a Graham, «un Fattorino della Western Union che invece di telegrammi distribuisce il verbo di Dio».

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