Cronache

Arrivano con Open Arms altri 265 migranti. E poi processano Salvini

L'ex ministro sabato va alla sbarra per aver bloccato la nave giunta a Porto Empedocle

Arrivano con Open Arms altri 265 migranti. E poi processano Salvini

Non c'è pace per Matteo Salvini, che dopo l'inizio del processo a Catania per i fatti di nave Gregoretti, sabato dovrà presentarsi a Palermo per la vicenda riguardante Open Arms. Il leader della Lega è accusato ancora di sequestro di persona e rischia fino a 15 anni di carcere per decisioni prese quando era ministro dell'Interno. Un'assurdità, visto che la nave della Ong spagnola proprio ieri ha attraccato in banchina a Porto Empedocle per far sbarcare i 265 migranti recuperati in acque Sar maltesi.

«Sapete perché? Perché - ha ricordato l'ex titolare del Viminale - la nave spagnola Open arms si rifiutò di andare in Spagna, nonostante il governo spagnolo avesse offerto due porti. A processo vado io e ci vado tranquillo e sereno e orgoglioso di aver difeso i confini italiani, lascio giudicare al giudice ma non ritengo di aver sequestrato nessuno e ritengo di aver difeso il mio Paese». Il senatore della Lega Roberto Calderoli è intervenuto in difesa di Salvini.

«Qualcuno - ha dichiarato - gentilmente mi spiega perché la Open Arms, nave di una Ong spagnola, che ha raccolto i migranti in acque libiche, che ha cercato di entrare in acque maltesi, è dovuta per forza venire in Italia ed essere accolta? Non poteva andare in Spagna essendo a soli due giorni di navigazione dai porti iberici? Se avessero puntato subito sulla Spagna, rispettando la nazionalità della loro Ong, avrebbero fatto sbarcare prima i clandestini. Ancora una volta è il Governo italiano a incoraggiare questi sbarchi, a incoraggiare le ong straniere a utilizzare i nostri porti sempre aperti ai clandestini».

Erasmo Palazzotto di Leu, invece, osanna la Ong: «L'equipaggio di Open Arms ha salvato nei giorni scorsi 265 persone che, con il mare tremendo di questi giorni, sarebbero probabilmente morte annegate e che potranno invece iniziare una nuova vita in Europa. A tutte e tutti loro, grazie».

La difesa di Salvini, affidata di nuovo all'avvocato ed ex ministro Giulia Bongiorno, si baserà sulla memoria difensiva già presentata in Senato.

Per lui «l'indicazione del Pos spettava alla Spagna o a Malta (e non certo all'Italia) e il comandante della nave ha deliberatamente rifiutato il Pos indicato successivamente da Madrid, perdendo tempo prezioso al solo scopo di far sbarcare gli immigrati in Sicilia come già aveva fatto nel marzo 2018 ricavandone un processo per violenza privata e favoreggiamento dell'immigrazione clandestina».

Salvini ha ricostruito la vicenda minuziosamente, ricordando che «i primi Paesi contattati e informati da Open Arms dopo le operazioni di salvataggio erano stati la Spagna (Paese di bandiera della nave) e Malta (zona più vicina al punto dei salvataggi)». Il leader della Lega ricorda che «l'Italia non aveva alcuna competenza e alcun obbligo con riferimento a tutti i salvataggi effettuati dalla nave spagnola Open Arms in quanto avvenuti del tutto al di fuori di aree di sua pertinenza».

A dimostrarlo, lo scambio di corrispondenza tra La Valletta e Madrid nei primi giorni dell'agosto 2019 a proposito del Pos: c'è un reciproco palleggio di responsabilità ma non viene mai citata Roma.

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