Massimiliano MugnainiA parte i calzini, Ashley non aveva niente addosso: il suo carnefice invece non ha agito a mani nude e lei non si è difesa. È il particolare più importante emerso dall'autopsia eseguita sul corpo di Ashley Olsen, la 35 enne americana trovata priva di vita sabato a mezzogiorno all'interno dell'appartamento che aveva affittato nel cuore di Firenze. Qualcuno l'ha strangolata, e ieri sera si è appreso che le indagini si starebbero orientando verso una in particolare delle persone sospettate. Fondamentali sarebbero state le immagini delle telecamere di sicurezza. Al momento, tuttavia, non ci sarebbero ancora elementi sufficienti per provvedimenti giudiziari. L'esame eseguito all'ospedale di Careggi dalla dottoressa Martina Focardi ha confermato la causa della sua morte, rivelato l'arma del delitto (probabilmente un cavo usb già sequestrato dalla Polizia durante le perquisizioni), ma non ha precisato l'ora, né detto molto su altre due incognite (la scomparsa del telefonino della vittima e la presunta violenza sessuale su di lei). Nella conferenza stampa di ieri, il procuratore capo Giuseppe Creazzo in tal senso aveva fornito scarsi elementi. «Niente però ha spiegato fa pensare a una lotta tra la vittima e il suo assassino». E allora? Per avere un quadro più chiaro potrebbero diventare fondamentali i risultati sugli esami tossicologici ma non si sapranno prima di due settimane. Il fidanzato, l'affermato pittore fiorentino purosangue che aveva qualche anno più di lei e con cui la donna litigava in continuazione è stato il primo ad essere ascoltato, ma ormai si tende ad escludere un suo coinvolgimento. «È vero, confida un vicino di casa che lavora nel campo dell'immobiliare , sentivo spesso le loro discussioni animate, ma le poche volte in cui Ashley si sbottonava con me, diceva di amarlo nonostante il suo carattere geloso e possessivo». Le ultime turbolenze tra i due sarebbero state particolarmente forti, tanto che la ragazza aveva cambiato il colore dei capelli forse per mandargli un messaggio, ma il compagno non era tipo tanto malleabile: si sarebbero lasciati in malo modo anche nella conversazione telefonica avvenuta qualche giorno prima della morte della donna. Fiorentini, questo il nome dell'artista che ama dipingere soprattutto vecchie Cinquecento, era altrove quando si è consumato il delitto. È una delle poche certezze di chi indaga. Di chi sta ancora scartabellando le immagini delle telecamere di sicurezza della zona di Santo Spirito nella speranza che abbiano immortalato la persona ammesso che fosse solo una - che ha accompagnato a casa la giovane statunitense venerdì mattina. Quando Ashley si è finalmente decisa a lasciare il Montecarla, il nucleo della vita notturna adulta e un po' bohemienne del capoluogo toscano. Gli investigatori stanno cercando di capire chi ha incontrato in quel night bar che la donna avrebbe raggiunto a tarda notte con alcune amiche, stando ad una addetta del locale del centro storico fiorentino. «Nel gruppetto c'era un po' di tensione, di movimento come succede a volte tra ragazze» ha detto la cameriera in tv.
Aggiungendo di aver avuto l'impressione che Ashley se ne fosse andata sobria e in compagnia delle stesse ragazze.E se invece avesse conosciuto qualcuno proprio al Montecarla facendosi convincere ad essere accompagnata nella non lontana abitazione di Via Santa Monaca?- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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