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"Asia Bibi è stata liberata". Nascosta in un posto segreto

La cristiana assolta dopo nove anni dalle accuse di blasfemia è uscita dal carcere. Trasferita su un aereo

"Asia Bibi è stata liberata". Nascosta in un posto segreto

E adesso? La notizia della liberazione di Asia Bibi, arrivata ieri sera dal Pakistan, è di quelle difficili da decifrare. C'è da gioire come sarebbe naturale o c'è da preoccuparsi? In questo momento nessuno lo può dire con certezza. In un paese normale bisognerebbe gioire, ma il Pakistan è tutt'altro che un paese normale. Lì l'uscita dal carcere può significare l'addio a quella cornice di sicurezza che il governo era obbligato a garantire alla donna cristiana.

Una volta libera il governo sarà in grado di garantirne ancora la sopravvivenza? «Libera è libera perché lo ha appena comunicato il ministro dell'informazione e me l'hanno confermato le mie fonti dal Pakistan ora però i momenti critici sono quelli del trasferimento dal carcere di Multan ad un luogo dove garantirne la sicurezza» - conferma a Il Giornale Paul Batthi, fratello e successore di Shahbaz Bhatti, il Ministro delle minoranze religiose di religione cristiana ucciso nel 2011 proprio per aver difeso la causa di Asia Bibi. Ovviamente la grande paura di tutti riguarda l'accordo capestro firmato alcuni giorni fa dal governo in ossequio alla volontà dei vertici del Tlp (Tehreek-i-Labaik Party), il partito fondamentalista che subito dopo l'assoluzione di Asia Bibi dall'accusa di blasfemia aveva mobilitato centinaia di migliaia di dimostranti paralizzando le principali città del paese. In base ai cinque punti dell'intesa il governo si sarebbe impegnato a vietare alla donna di lasciare il Pakistan e a non bloccare la revisione della sentenza di proscioglimento richiesta da Qari Salam, uno degli imam integralisti. In base all'accordo verrebbe inoltre garantita l'incolumità a chiunque abbia partecipato alle proteste, anche violente, di questi giorni. La richiesta di revisione del processo, uno degli avvocati del movimento islamista, sarebbe stata depositata lo scorso giovedì a Lahore. «Temiamo che Asia Bibi venga portata all'estero e per questo aveva rivelato il legale dei gruppi radicali - abbiamo chiesto al tribunale di affrontare in fretta il suo caso. Ci batteremo con ogni mezzo per garantirne l'impiccagione». Paul Bhatti, succeduto al fratello dopo l'assassinio ed ancora in contatto con chi difende la causa di Asia Bibi, non ritiene però che l'accordo abbia valore legale. «Si tratta di una pura finzione giuridica. Il governo ha firmato quell'intesa per consentire ai leader fondamentalisti di salvare la faccia dopo le mobilitazioni dei giorni scorsi. Ma dal momento che la Corte Suprema ha garantito l'assoluzione nessun accordo può impedire la liberazione di Asia Bibi e il suo diritto di andarsene all'estero. Per questo siamo fiduciosi. Se riusciranno a garantire la cornice di sicurezza e trasferirla in un luogo sicuro il più sarà fatto». Anche il Presidente dell'Europarlamento, Antonio Tajani annuncia: «è al sicuro, l'aspettiamo qui». Secondo altre fonti pakistane sentite da Il Giornale il trasferimento di Asia Bibi in un luogo sicuro si sarebbe concluso prima ancora dell'annuncio ufficiale della liberazione. Una conferma di questa ipotesi è contenuta in un messaggio diffuso ieri sera da Saif Ul-Mulook l'avvocato di Asia Bibi.

«È stata rilasciata ed è già stata messa su un aereo ha scritto il legale della donna cristiana - anche se nessuno sa ancora dove atterrerà».

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