Neppure un caso di trombosi su 21mila somministrazioni. Il travagliato percorso di Astrazeneca funestato da una comunicazione scientifica inizialmente contraddittoria e da brusche frenate finalmente sembra essere entrato in una fase favorevole. Prima la ripresa delle somministrazioni in Europa dopo le rassicurazioni dell'Ema su efficacia e sicurezza e poi i risultati di uno studio americano che confermano l'utilità e l' affidabilità della profilassi anglosvedese. I dati dello studio di Fase III evidenziano un'efficacia dell'80 anche nei più anziani, over 65, e nessun evento di trombosi tra i 21mila partecipanti.
Negli Stati Uniti il vaccino non è ancora autorizzato e la Fase III di studio è quella che offre i dati più «solidi» sui quali basare con ragionevole certezza se un vaccino funziona e non presenta rischi. Astrazeneca ha dimostrato un'efficacia complessiva del 79 per cento nell'azione di prevenzione della malattia sintomatica Covid-19 e addirittura del 100 per cento rispetto al possibile aggravamento ed ospedalizzazione. Insomma i vaccinati con Astrazeneca anche se si ammalano non hanno in nessun caso sviluppato la forma grave di Sars Cov2. E per i più anziani la prevenzione sale all'80 per cento.
In nessuno dei casi trattati è stato riscontrato un evento di trombosi del seno venoso cerebrale. Ovvero la patologia che ha fatto scattare l'allarme in Germania provocando poi lo stop in tutta la Ue. Il comitato indipendente per il monitoraggio della sicurezza dei dati (Dsmb) che ha seguito lo studio non ha identificato problemi di sicurezza relativi al vaccino. È stata eseguita una revisione puntuale degli eventi trombotici e della trombosi del seno venoso cerebrale e non è stata riscontrato un aumento del rischio di trombosi o eventi caratterizzati da trombosi tra i 21.583 partecipanti che hanno ricevuto almeno una dose del vaccino.
Ann Falsey, professore di Medicina, University of Rochester School of Medicine, Usa, e co-lead Principal Investigator dello studio, evidenzia come questo studio non soltanto confermi i precedenti ma incorpori anche nuovi dati favorevoli sull'efficacia nelle persone di età superiore ai 65 anni per la prima volta. «Questa analisi convalida il vaccino AstraZeneca Covid-19 come una valida opzione di profilassi aggiuntiva, dando la garanzia che gli adulti di tutte le età possono beneficiare di una protezione contro il virus».
Astrazeneca è un vaccino «ben tollerato» assicura Mene Pangalos, vicepresidente esecutivo dell'azienda pronta a presentare questi risultati alla Food and Drug Administration Usa. E certamente un via libera dalla FDA rappresenterebbe la garanzia definitiva sulla profilassi.
Quanto le vaccinazioni siano l'unica via d'uscita dalla pandemia è confermato anche dall'ultimo report di sorveglianza dell'Istituto Superiore i Sanità sulle residenze sanitarie assistenziali (Rsa). L'incidenza settimanale di Covid19 risulta in marcato aumento in ottobre e novembre con un picco del 3,2 per cento nelle strutture residenziali per anziani e del 3,1 in tutte le strutture residenziali, in linea con quanto osservato nella popolazione generale.
L'incidenza si riduce invece dopo l'inizio della campagna vaccinale: nell'ultima settimana di febbraio e nelle prime settimane di marzo scende allo 0,6 per cento nelle strutture residenziali per anziani e allo 0,5 in tutte le strutture residenziali nella settimana dall'8 marzo al 14 marzo. In controtendenza rispetto all'andamento dell'epidemia nella popolazione generale.
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