Il tema mette d'accordo Beppe Grillo, Luigi Di Maio e Alessandro Di Battista. E di questi tempi non è cosa da poco per il M5s. Perciò il capo politico non ha perso tempo a replicare duramente alla lettera inviata ieri dall'imprenditore Luciano Benetton ad alcuni quotidiani. Il ritiro delle concessioni autostradali al gruppo Atlantia è ormai la nuova bandiera identitaria del grillismo, sin dalla tragedia della caduta del Ponte Morandi di Genova il 14 agosto dello scorso anno. Così è andato in scena il battibecco attraverso giornali e agenzie. Benetton contro Di Maio. Secondo il patron del gruppo tessile veneto il leader del Movimento ha messo in piedi una «campagna d'odio» contro la sua famiglia. Per l'ex vicepremier pentastellato la lettera di Benetton è «surreale».
Durante la settimana appena trascorsa, il pressing dei Cinque Stelle nei confronti di Atlantia, la società partecipata dai Benetton al 30% che controlla Autostrade, si è intensificato. Beppe Grillo, su Twitter, ha condiviso un articolo pubblicato sul suo blog e diffuso anche dal Blog delle Stelle in cui il Movimento va all'attacco della dinastia imprenditoriale. «È tempo di cambiare» ha scritto il fondatore nel tweet. Nell'articolo si parla di una concessione «ottenuta dai Benetton più di 20 anni fa», in un contesto con «condizioni di favore senza eguali». Di Battista ha rilanciato sulla «nazionalizzazione di Autostrade». E Di Maio ha fatto da grancassa. Quindi, ieri, la lettera di Luciano Benetton: «Non cerco indulgenza per Autostrade - ha scritto l'imprenditore - chi ha sbagliato deve pagare, ma quello che trovo inaccettabile, è la campagna di odio scatenata contro la nostra famiglia, con accuse arrivate da subito e che continuano tutt'ora con veemenza da parte di esponenti del governo, come l'onorevole Di Maio». Benetton ha sottolineato: «Non cerco giustificazioni». Ma ha voluto precisare: «Nessun componente della famiglia Benetton ha mai gestito Autostrade».
Di Maio, in un post su Facebook, ha definito «surreale» la lettera di Benetton. I toni sono ancora più urlati rispetto al solito. L'imprenditore veneto per il leader grillino è «l'uomo che per primo si è arricchito alle spalle degli italiani chiudendo un occhio sui mancati interventi di manutenzione da parte della sua società». Le parole sono molto pesanti: «I Benetton alzano la voce proprio ora che sentono di poter perdere i loro contratti milionari». Il climax populista di Di Maio continua così: «Non c'è niente da fare, davanti ai morti si girano dall'altra parte, ma appena gli tocchi il portafogli impazziscono». Poi la conclusione: «Sulla revoca della concessione tireremo dritti».
Virgolettati di fuoco a parte, ieri, a causa di un piccolo movimento frana, è stata chiusa di
nuovo in entrambe le direzioni l'autostrada A6 Torino - Savona nel tratto dove una settimana fa era crollato il viadotto Madonna del Monte. La strada era stata riaperta nella carreggiata sud soltanto venerdì 29 novembre.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.