Cronache

Gli avamposti della cristianità alla mercé di vandali e ubriachi

A Cesena l'ultimo caso: una cappella distrutta dopo una rissa. La lezione (dimenticata) della Francia

Gli avamposti della cristianità alla mercé di vandali e ubriachi

Il pavimento ricoperto di sangue nella navata della chiesa, le panche spezzate in due e rovesciate, l'altare profanato con vasi, fiori e candelabri gettati a terra, le immagini del video che in tarda mattinata è iniziato a circolare sui social network dei cittadini di Cesena, in un primo momento sembrava essere una delle tante fake news che circolano in rete. La brutalità con cui è stata vandalizzata la chiesa difficilmente si concilia con la tranquilla vita di provincia della città romagnola, ad accrescere i dubbi i simboli sacri ortodossi della chiesa e una bandiera rumena che campeggia sopra il portone di ingresso.

Invece è tutto vero: domenica, dopo i festeggiamenti della pasqua ortodossa, c'è stata una colluttazione tra due rumeni ubriachi che hanno devastato la chiesa dell'Istituto Lugaresi data in usufrutto alla comunità romena ortodossa. Anche se dovrebbero essere escluse matrici di carattere religioso e lo stesso direttore dell'Istituto Marco Censi afferma che «gli estremisti islamici non c'entrano nulla», come sottolinea Marco Casali, capogruppo dell'opposizione in comune, la «chiesa è ridotta in condizioni che colpiscono». L'episodio avviene pochi giorni dopo l'accoltellamento alla stazione Termini di Roma di un clochard da parte di un marocchino perché colpevole di indossare un crocifisso al collo, un fatto derubricato a una discussione tra senza tetto che nasconde in realtà un malessere sempre più diffuso nei confronti del cristianesimo. Se nel caso di Cesena non è la religione cristiana in quanto tale ad essere presa di mira, si tratta invece dell'ennesimo campanello di allarme per la deriva relativista della nostra epoca in cui non si rispettano nemmeno più le chiese e gli edifici di culto. Una deriva che, se da un lato è figlia di una visione materialista che dimentica il rispetto per la religione e la spiritualità, dall'altro lato si inserisce nel processo di secolarizzazione della società che porta a diminuire il valore dei simboli religiosi e la gravità dei sempre più frequenti episodi di devastazione delle chiese.

D'altro canto basterebbe osservare quanto avviene in Francia, a pochi chilometri dal confine italiano, dove è in atto una vera e propria emergenza e solo nel 2017 sono avvenuti 878 atti vandalici contro le chiese. Le distruzioni di statue e crocifissi, uniti alla ostie profanate e agli incendi di origine dolosa, hanno determinato una vera e propria emergenza al punto che la Conferenza Episcopale francese si è in più occasioni definita preoccupata per l'escalation di violenza contro le chiese.

Per fortuna in Italia non si è ancora giunti a questa situazione, ma gli episodi sempre più frequenti anche nel nostro paese non devono essere sottovalutati, immagini come quelle della chiesa ortodossa di Cesena non si erano mai viste da queste parti.

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