Fabrizio Boschi
Per dirla in breve: tante slide e poca ciccia. Rispetto alle promesse in pompa magna fatte da Renzi al mondo delle partite Iva nel 2014, il governo ha fatto ben poco. E i rapporti freddini. Un po' per colpa del ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, che esordì con la frase: «Le partite Iva sono tutte false». Acqua passata. Emiliana Alessandrucci, presidente Colap (Coordinamento libere associazioni professionali) guarda avanti e commenta le ultime news di Renzi e il provvedimento che si propone di «costruire anche per i lavoratori autonomi un sistema di diritti e di welfare moderno capace di sostenere il loro presente e di tutelare il loro futuro».
Dottoressa Alessandrucci, è così?
«Magari. Il testo collegato doveva partire a gennaio. È arrivato in Senato a marzo e sta ancora lì. Probabilmente verrà votato in aula a fine mese e poi passerà in commissione lavoro della Camera per poi tornare al Senato. Se va bene lo voteranno ad ottobre».
Ma sui contenuti?
«È stato fatto poco. A parte gli aspetti basilari come l'indennità di maternità e le malattie, sul lato dell'innovazione e del rafforzamento delle tutele siamo a zero. È mancata l'audacia rispetto alle slide. Il disegno al Senato è scarno e svuotato degli aspetti davvero importanti ovvero rafforzare tutte le tutele, incentivare l'apertura di nuove partite Iva, far sopravvivere e migliorare quelle esistenti».
Vi sentite screditati?
«Ci sentiamo poco ascoltati. Veniamo considerati lavoratori di serie B, i brutti anatroccoli dell'Italia».
Forse perché siete pochi?
«Non siamo affatto pochi: oltre un milione e finanziariamente siamo il polmone dell'Inps. La nostra cassa è l'unica in attivo e siamo noi a pagare vitalizi e pensioni d'oro. Se la politica fosse lungimirante dovrebbe investire in questo mondo».
E invece?
«Invece se oggi un giovane apre una partita Iva deve pagare il 25% di Inps almeno per i primi 4-5 anni».
Quante volte avete parlato con il ministro Poletti?
«Mai. Abbiamo chiesto decine di incontri ma non ci ha mai ricevuto. Ci ha ricevuto solo Nannicini (sottosegretario alla presidenza del Consiglio, ndr)».
Renzi ora ha promesso degli sgravi...
«Appunto, ha promesso. La trovo un'altra bellissima manovra elettorale. Stanno solo posticipano un problema. Ci sono ancora molte ombre, voglio prima vedere la norma scritta».
Parla di un risparmio di mille euro l'anno...
«Intanto non si tratta di sgravi ma di una riduzione alla contribuzione previdenziale. Il punto è che i rendimenti vanno legati al Pil perché se il Pil è in perdita come adesso il rischio è quello di far pagare poco ma con prestazioni future bassissime. La pensione così ce la sogniamo».
E dell'Ape che pensa?
«Talmente complicata che nessuno la farà».
Fiduciosi?
«Mettiamola così: prima il nostro hashtag era #siamofiduciosi. Ora è #abbiamoqualchedubbio».
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