La Bellone al Copasir: i nostri 007 restano a Kabul. E domani tocca a Di Maio

Il ministro convocato subito. La responsabile dei Servizi assicura: tuteleremo afghani amici

La Bellone  al Copasir: i nostri 007 restano a Kabul. E domani tocca a Di Maio

Ieri è toccato alla direttrice del Dis, Elisabetta Belloni, domani al ministro degli Esteri Luigi Di Maio. Il Copasir ha messo al centro della sua agenda la crisi afghana, e nonostante il sole agostano e il clima vacanziero va avanti con le audizioni sulla situazione nel paese asiatico, tornano nelle mani dei talebani. E ieri mattina, appunto, l'ex segretario generale della Farnesina e attuale direttore del Dis, Elisabetta Belloni, si è presentata a San Macuto per due ore di confronto sulla crisi in Afghanistan con i componenti del comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica presieduto da Alfonso Urso. Proprio Urso, al termine, ha annunciato che domani verrà audito sullo stesso tema il titolare della Farnesina. Quanto all'incontro con la Belloni, spiega ancora Urso in una nota, le due ore di audizione hanno permesso «di esaminare i vari aspetti che riguardano anzitutto la sicurezza nazionale». La direttrice del Dipartimento delle informazioni per la sicurezza ha toccato cinque punti nel corso del suo intervento, a cominciare dalla situazione sul campo «alla luce dell'improvviso collasso delle istituzioni governative». L'ambasciatrice si è poi soffermata sulla nuova leadership dei talebani al comando del Paese e sulle loro figure chiave, confrontandosi inoltre sulla «proiezione internazionale del costituendo Emirato anche in riferimento ai diversi equilibri regionali». L'audizione ha anche toccato il delicato tasto del rischio terrorismo e delle conseguenze del nuovo assetto dell'Afghanistan sui flussi migratori e sul traffico internazionale di stupefacenti. Infine sono state analizzate le modalità di evacuazione dei nostri connazionali e dei collaboratori afgani e delle loro famiglie, un'attività «che proseguirà anche nelle prossime settimane», spiega la nota di Urso, ricordando che, nel merito di quest'ultimo punto, proprio la Belloni «ha assicurato la prosecuzione del supporto operativo e informativo degli operatori dell'intelligence nel Paese, anche al fine di garantire l'evacuazione di coloro che hanno collaborato con la nostra ventennale missione e dei loro familiari». Il presidente del comitato ha voluto ringraziare il direttore del Dis «per la tempestività nel fornire le informazioni richieste», e un grazie alla Belloni arriva anche dal segretario del Copasir Ernesto Magorno, di Italia Viva, che ricorda come il comitato parlamentare sull'Intelligence «continua senza sosta a lavorare garantendo il massimo impegno per la sicurezza dei cittadini italiani perché, in questi giorni drammatici segnati dalle notizie che arrivano dall'Afghanistan, le istituzioni devono essere presenti».

Domani alle 11, come detto, tocca a Di Maio - che era già stato audito lo scorso 30 luglio - riferire sulla situazione in Afghanistan.

La volta scorsa il ministro degli Esteri si era già soffermato sulla questione afghana, chiarendo quale ruolo avrebbe dovuto avere l'Italia nel travagliato Paese asiatico dopo il ritiro militare che aveva visto, a inizio estate, gli 800 uomini del contingente italiano lasciare l'Afghanistan dopo vent'anni, come conseguenza del dietro-front statunitense.

Ma, appunto, gli eventi hanno giocoforza reso superate quelle previsioni sulla transizione, con i talebani che in pochi giorni hanno ripreso il controllo del Paese.

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