Benetton dopo Gilberto Sabrina al posto di papà Ma l'erede è Alessandro

Il successore potrebbe essere affiancato da un "tecnico". Ma il gruppo potrebbe cedere quote

Benetton dopo Gilberto Sabrina al posto di papà Ma l'erede è Alessandro

Con l'addio all'«uomo dei conti» di Ponzano Veneto, Gilberto Benetton, cosa cambierà nell'assetto dell'impero di famiglia? L'eredità della mente finanziaria della famiglia verrà portata avanti da un manager o verrà scelta una soluzione «di famiglia» con l'ascesa del nipote Alessandro? Sono le domande che circolano nelle sale operative nel giorno del cordoglio per la scomparsa del settantasettenne fondatore, insieme ai fratelli, del gruppo Benetton. In Piazza Affari le osservate speciali Atlantia (che controlla Autostrade) e Autogrill hanno chiuso la seduta di ieri rispettivamente in calo dello 0,14% e 2,8 per cento. Ma un eventuale cambio di strategia potrebbe investire anche le società partecipate: la famiglia veneta possiede attraverso la holding Edizione il 2,16% di Mediobanca che vive un momento chiave per il rinnovo del patto di sindacato, e il 3% delle Generali in ascesa al fianco degli altri due «grandi» soci italiani del Leone, Leonardo Del Vecchio e Francesco Gaetano Caltagirone.

L'altro interrogativo riguarda il successore nella galassia di Ponzano: Gilberto era infatti presidente di Autogrill e vicepresidente della cassaforte di famiglia, Edizione, che controlla Autogrill con una quota del 50,1% e, attraverso Sintonia, detiene il 30,2% di Atlantia, che a sua volta possiede l'88% di Autostrade per l'Italia. Chi prenderà il suo posto? In futuro il successore potrebbe essere affiancato da un «tecnico» come Gianni Mion che era stato la «mente» finanziaria della diversificazione realizzata da Gilberto? Ad entrare nel cda di Edizione, regolata da uno statuto che non lascia spazio a soggetti esterni alla famiglia, sarà con ogni probabilità la figlia Sabrina. Il modello da seguire è da poco stato adottato alla morte di Carlo, il cui figlio Massimo ha preso la qualifica di «socio fondatore» accanto ai tre zii (Gilberto, Luciano e Giuliana) e ha fatto inoltre il suo ingresso nel board. Il ruolo di vicepresidente di Edizione, che era di Gilberto, rimarrà vacante mentre quelli di presidente e ad restano rispettivamente a Fabio Cerchiai e a Marco Patuano. Questo assetto non dovrebbe cambiare fino al prossimo aprile, alla scadenza del Consiglio. A quel punto potrebbe farsi avanti per guidare Edizione Alessandro Benetton, che già siede nel consiglio per conto della cassaforte del ramo familiare del padre Luciano. Ma questa ipotesi potrebbe non piacere nè al resto della dinasty nè allo stesso Alessandro. Al padre Luciano toccherà il compito, finora svolto dal Gilberto, di conciliare le diverse anime della famiglia di Ponzano Veneto e a garantire la pace.

Su Alessandro puntano però gli analisti di Fidentis perchè «è il candidato più adatto, all'interno della famiglia», sottolineano in un report, definito più che altro «un esercizio accademico sulla holding Edizione, su cui non si aspettano grossi movimenti nel breve termine. La cassaforte, scrive Fidentis, ha riserve di capitale superiori a 1,9 miliardi di euro da distribuire ai soci. Se però volesse fare cassa, il broker ipotizza una cessione di una minoranza, circa il 5%, di Atlantia (più difficile) o di Autogrill (decisamente più facile) per poi ricomprarla sul mercato tra un anno.

Infine, un'altra ipotesi potrebbe essere quella di vendere una quota di minoranza nei veicoli Sintonia (che controlla le infrastrutture, a partire da Atlantia) o Schema34 (cui fanno capo le partecipazioni in Generali e Mediobanca), ma solo a un «investitore passivo».

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