Coronavirus

Da Berlusconi ai sindaci: decreto inutile, solo spiccioli

Il Cavaliere: «Non basta lo stop alle tasse, occorrono aiuti alle imprese». L'ira degli amministratori colpiti

Da Berlusconi ai sindaci:  decreto inutile, solo spiccioli

M isure insufficienti. Così l'Italia rischia di essere messa al tappeto non dal Covid-19 bensì dalla troppa prudenza del governo nell'approntare misure adatte contro lo shock economico. Il dl predisposto l'altra notte non basta. Sono in tanti a bocciare il Decreto «zona rossa»: da Forza Italia ai sindacati, dalla Coldiretti ai rappresentanti del comparto turistico. «Un'elemosina inaccettabile e un'offesa nei confronti del nostro territorio che sta facendo sforzi inimmaginabili per arginare l'epidemia» commentano i sindaci dei comuni più estesi e popolosi della zona rossa. «Non può essere sufficiente la sola sospensione dei pagamenti delle imposte e dei contributi previdenziali - spiega il presidente di Forza Italia, Silvio Berlusconi - se non si mette in campo un progetto serio di sostegno e di accompagnamento delle aziende attraverso le prevedibili difficoltà. Inoltre, la Banca centrale europea deve proseguire col suo ruolo attivo, sostenendo spese e investimenti, ma la filosofia del whatever it takes ideata da Mario Draghi, che ha consentito al Continente di superare un periodo complesso, non deve valere soltanto per le politiche monetarie, ma anche per le politiche economiche, di bilancio e fiscali». Serve insomma un «grande Piano Marshall per lo sviluppo», a vantaggio di tutti, come sottolineano Antonio Tajani, numero due del partito, e Renato Brunetta, responsabile economico di Fi, in una lunga nota. «Le regole europee di finanza pubblica - spiegano i due esponenti azzurri - sono state volute per far sì che gli Stati membri mantenessero finanze pubbliche solide e sostenibili. Queste regole, tuttavia, valgono solo in casi di ciclo economico e funzionamento normali di mercato. Quando, invece, si verificano circostanze eccezionali è chiaro che queste regole vanno sospese. Quando il mercato è fermo, è compito dello Stato e della Ue intervenire per ripristinare la corretta fisiologia della crescita». «Il presidente Conte - aggiunge Osvaldo Napoli, deputato azzurro - ha il dovere di venire in Parlamento a spiegare se e in quali termini sia stata attivata una consultazione con le autorità europee».

Il governo, per bocca dello stesso premier Giuseppe Conte, ha già annunciato che il Decreto «zona rossa» non basta e non sarà l'unico provvedimento. «Non ci accontenteremo» ha affermato il premier. La terapia d'urto prevede un aggravio di spesa di dieci miliardi e il governo chiederà a Bruxelles più flessibilità. E venerdì verrà presentato più complessivo provvedimento di rilancio del Paese». Che è poi quanto chiedono opposizioni, associazioni di categoria e sindacati. Come lo stesso segretario della Cgil Maurizio Landini («Serve un'azione di sistema per evitare che il Paese precipiti in recessione»). Pure la Cisl definisce il decreto «zona rossa», debole «per portata e intensità». Anche la Coldiretti conferma l'idea che si tratti di misure deboli. «Le difficoltà per le imprese - precisa la Coldiretti - si estendono a tutta la Penisola e non solo alla zona rossa. Con il made in Italy agroalimentare direttamente condizionato dall'emergenza coronavirus».

Le misure sono insufficienti anche per Antonio Barreca di Federturismo. «Se è sicuramente positiva la sospensione dei contributi previdenziali per i prossimi due mesi - spiega Barreca - non si dice niente per ciò che succederà nel medio-lungo periodo». Ci sono già disdette dei viaggi e delle presenze nei luoghi turistici per circa il 30-40% nel mese di giugno. Ecco perché, spiega sempre Barreca, le misure valide nel breve periodo sono insufficienti.

«Il turismo, in fondo, importa persone - ricorda il direttore generale di Federturismo -, quindi ora serve un approccio sistemico per affrontare questa emergenza e riconquistare la fiducia degli stranieri».

Commenti