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Berlusconi dà la carica a Forza Italia: "Sono di nuovo in campo"

Berlusconi boccia Renzi: "Usa un linguaggio moderno, ma quando agisce, si comporta come i vecchi professionisti della politica". Poi condanna le riforme: "Fatte per assicurarsi un parlamento su misura". E prepara il rientro in politica: "Forza Italia tornerà a essere il primo partito"

Berlusconi dà la carica a Forza Italia: "Sono di nuovo in campo"

"Io sono di nuovo in campo". Silvio Berlusconi rompe gli indugi. Non aspetterà nemmeno la sentenza di Strasburgo: tornerà per guidare il centrodestra in un Paese dove gli elettori non possono più scegliere da quale presidente del Consiglio essere governati. "Ho deciso di tornare in campo senza aspettare la sentenza della corte di Strasburgo che senza dubbio mi darà giustizia - annuncia il Cavaliere ntervenendo telefonicamente a una convention di Forza Italia a Catania - ma questa corte continua a rinviare la sentenza e non voglio più attendere". Per Forza Italia l'assenza di Berlusconi ha comportato un prezzo troppo alto in visibilità e consensi. Da qui la scelta del leader: "Continuo a lavorare con l’entusiasmo di sempre perché sono certo che il centrodestra è più forte di Renzi".

Il progetto di Berlusconi è far essere Forza Italia "parte trainante dell’obiettivo". "Forza Italia tornerà ad essere il primo partito italiano", aggiunge il Cavaliere secondo cui ci sono tutte le condizioni perché "il 50% di cittadini non è andato a votare". Dopo lo spettacolo indecoroso del Senato l'ultimo sondaggio parla del 55%. "Sono 26 milioni di italiani che dicono di non volere andare a votare - continua il leader di Forza Italia - sono persone normali, di buonsenso e di buona volontà delusi e sfiduciati da questa classe politica, che sono rassegnati. Sono lì che aspettano che qualcuno di noi li raggiunga ad uno ad uno. E dobbiamo andare da loro con il nostro programma". Forza Italia tornerà, quindi, in campo con un programma che è "ancora più ampio e più chiaro rispetto a quello del 1994". L'impianto è quello annunciato venerdì scorso: tre meno e tre più. Ovvero: meno tasse, meno Stato e meno Europa ma più aiuti a chi ha bisogno, più sicurezza per i cittadini e più garanzie per ciascuno di noi. "Oggi - aggiunge - dobbiamo purtroppo ammetterlo: nessuno di noi è più sicuro dei propri diritti, dei propri beni, della propria libertà".

Dalle colonne del Piccolo, invece, Berlusconi non risparmia nulla a Matteo Renzi: "È la faccia nuova di una sinistra vecchia. Usa un linguaggio moderno, ma quando agisce, si comporta come i vecchi professionisti della politica". E accusa: "Ha sommerso l’Italia di promesse e annunci, ma fin qui di risultati concreti se ne sono visti pochi. D’altronde, che opinione si può avere su un premier che, come i suoi recenti predecessori, non è stato scelto dal popolo ma si è affermato attraverso manovre di palazzo...". In nessun paese dell’Occidente c’è una situazione simile, in cui la maggioranza ha in mano tutti gli organi di garanzia, dal Quirinale alla Corte Costituzionale, mentre il leader di una delle maggiori forze di opposizione è stato illegittimamente cacciato dal Parlamento. "Un tempo si sarebbe parlato di situazione sudamericana - denuncia il Cavaliere - oggi gli stati del Sud America hanno condizioni di certezza democratica ben superiori alle nostre...".

Berlusconi non è affatto pentito di avere provato a fare insieme le riforme costituziinali. "L’Italia ha davvero bisogno di riforme - spiega al Piccolo - e per noi l’interesse nazionale viene sempre prima di quello di parte". Ma ha rinunciato nel momento in cui ha capito che Renzi non voleva le riforme, ma "voleva assicurarsi un parlamento su misura".

La riforma elettorale, avverte il Cavaliere, "così come è stata fatta, e la riforma costituzionale, porteranno a un risultato paradossale: chi ottenesse il consenso del 30% dei votanti avrebbe in mano il Paese".

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