Berlusconi: "Intervenire militarmente in Libia e rimpatriare i migranti economici"

Il leader di Forza Italia: "L'Europa dalle radici cristiane non può voltare le spalle a ciò che sta succedendo in Siria e in altri paesi"

Berlusconi: "Intervenire militarmente in Libia e rimpatriare i migranti economici"

Il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, torna ad affrontare il delicato tema dell'immigrazione e l'emergenza legata ai cointinui sbarchi. Lo fa collegandosi al telefono, dalla Russia, ad una convention del centrodestra con Antonio Tajani e diversi big di Forza Italia. "Dobbiamo intervenire con le forze militari in Libia - osserva il Cavaliere - per fermare i trafficanti di esseri umani e distruggere i barconi". Poi, sempre sui migranti, sottolinea la necessità di fare una distinzione tra quelli che vengono nel nostro Paese per scappare dalle guerre e quelli che, invece, lo fanno per cercare di stare meglio. L'idea del leader di Forza Italia è questa: "Per quanto riguarda gli immigrati economici bisogna far rientrare quelli in esubero rispetto ai posti di lavoro disponibili".

Berlusconi si sofferma anche sul terrorismo: "Se non saremo capaci di respingere offensiva islamista - prosegue Berlusconi - non riusciremo neanche a risolvere il drammatico problema dell’immigrazione. Serve una grande coalizione contro la violenza del male. Bisogna intervenire in tante situazione - ha aggiunto - in Iraq con il califfato; la Siria con 5 milioni di persone già emigrate e infine in Libia, dove ci sono già, chi dice 30-50mila vittime, in seguito a guerre fra tribù, con un milione di libici espatriati in Tunisia. Il problema immigrazione è enorme".

Secondo il leader di Forza Italia "eravamo stati tra i primi a denunciare quello che sarebbe accaduto senza un intervento delle organizzazioni internazionali. Avevamo risolto, ero riuscito a convincere l’Europa a partecipare a iniziative economiche. L’egoismo di alcuni Paesi, la cecità di altri, ha fatto crollare quel progetto. Oggi - ha concluso - la situazione è drammatica, e l’Europa delle radici cristiane non può voltare le spalle.

L'Europa non può davvero voltare la testa da un'altra parte. Dobbiamo accogliere i cristiani e anche i profughi, dobbiamo mettere a disposizione somme consitenti per allestire in Giordania e Medio Oriente dei campi di accoglienza".

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