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Berlusconi: "Mi candido per vincere. Se nessuno ha il 50% intesa inevitabile"

Berlusconi guarda alla Corte di Strasburgo: "Sono ottimista, è nell'interesse della democrazia". E apre all'idea di elezioni anticipate: "Voglio vincere con un centrodestra unito"

Berlusconi: "Mi candido per vincere. Se nessuno ha il 50% intesa inevitabile"

"Mi candido per vincere. Se nessuno ha il 50% asse inevitabile". In una intervista al Corriere della Sera, Silvio Berlusconi auspica di arrivare al voto "nel tempo più breve possibile", anche se "l'esperienza insegna che in questa materia difficilmente i tempi sono brevissimi, purtroppo". Per il leader di Forza Italia "è necessaria una legge elettorale" che consenta, come ha detto anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, di andare al voto con un sistema ordinato e razionale. "Questo richiede dei tempi tecnici - continua - aspettiamo che la Corte Costituzionale si esprima sulla legge elettorale: indicherà criteri dei quali dovremo tenere conto".

Berlusconi non esclude una propria candidatura alle prossime elezioni. Gli occhi sono puntati sulla Corte di Strasburgo. "Sono ottimista di natura, e nonostante tutto credo nella giustizia - spiega al Corriere della Sera - quindi la ritengo piuttosto probabile e assolutamente auspicabile nell'interesse della democrazia e dell'Italia". E ribadisce: "Io voglio vincere le prossime elezioni con il centrodestra, che mi auguro unito su un progetto liberale e riformatore". Il suo obiettivo è ridare stabilità al Paese. Quella stabilità che, dopo il golpe di Giorgio Napolitano e l'infilata di quattro governi non eletti dagli italiani, non c'è più. "L'Italia è troppo fragile per permettersi governi espressione di una minoranza di elettori, e nei quali il resto del Paese non si riconosce - spiega - oggi in Italia esistono tre grandi aree: noi, il Pd e i grillini, molto simili per consistenza numerica. Nessuno di questi tre poli allo stato sembra in grado di governare da solo. Se gli italiani non daranno più del 50% a un solo polo, sarà inevitabile accordarsi". Poi, però, sottolinea: "Non è certo il nostro obbiettivo. Noi vogliano vincere da soli con il 51% e consideriamo un accordo con altre forze una soluzione residuale".

Nell'intervista al Corriere della Sera, Berlusconi allontana i fantasmi di una eventiale spaccatura del centrodestra. "In molte realtà territoriali lavoriamo benissimo con la Lega e gli altri partiti del centrodestra", evidenzia. "Alle prossime elezioni amministrative mi auguro che il centro-destra sia in grado di presentarsi unito in tutte le città più importanti. A livello nazionale - aggiunge il leader azzurro - spero possa accadere lo stesso, ma questo non può significare lo stravolgimento del nostro ruolo politico. La Lega Nord fa benissimo ad esprimere ragioni e contenuti importanti e rispettabili, ma noi siamo liberali, cattolici, riformatori, e sulla base di questi valori vogliamo tornare al governo del Paese - conclude - non nego che con la Lega di Bossi questo fosse più facile, perché allora nella Lega prevalevano liberismo e federalismo". Berlusconi crede fermamente nell'unità del centrodestra.

"Ma - ci tiene a mettere in chiaro - l'unità è un valore se si basa su un progetto comune, non su un semplice tecnicismo elettorale".

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