Berlusconi rifonda Forza Italia "Ci aspetta un nuovo inizio"

Il Cavaliere riunisce il partito per il rilancio: "Siamo parte migliore del Paese, dobbiamo ribadire il valore della coerenza"

Berlusconi rifonda Forza Italia "Ci aspetta un nuovo inizio"

"Ci aspetta un nuovo inizio". Silvio Berlusconi riunisce vertici, amministratori e parlamentari per il rilancio di Forza Italia.

"Vi dico subito che guardando la situazione attuale e a quello che sta succedendo nel giro di alcuni mesi questo governo finirà", ha detto il Cavaliere chiedendo ai suoi di essere pronti. Anche per questo ha fatto distribuire a tutti il distintivo di Forza Italia. "Bisogna indossarla con orgoglio", ha detto, "Ritengo che questo incontro sia il punto di partenza per il nostro futuro: dobbiamo realizzarlo con una forma di democrazia di base. Forza Italia rappresenta la parte migliore degli italiani: la sinistra è legata ai vecchi disegni del secolo scorso, i populisti sospinti dall'invidia e dall'odio sociale non sono in grado di governare".

Poi ha ribadito che gli azzurri restano saldamente all'opposizione, anche perché "questo governo non è il governo scelto dagli italiani, non è il governo dei vincitori delle elezioni". "La Lega e il Movimento Cinque Stelle hanno ottenuto un ottimo risultato elettorale, ma non l'hanno ottenuto insieme", incalza l'ex premier, "Non l'hanno ottenuto su una proposta di governo, su un unico programma, su un'alleanza consilidata. Lo hanno ottenuto con programmi e schieramenti diversi, opposti, alternativi. Non sono una maggioranza, sono 'due minoranze' che si sono unite senza passare dalle urne. Sono due idee opposte del futuro dell'Italia. Per governare bisogna avere un'idea chiara di dove si vuole andare, non basta dire che fino ad oggi si è seguita la strada sbagliata".

Poi si rivolge direttamente all'alleato, perché modifichi il dl Dignità: "Io spero ancora che la Lega ci aiuti, anzi rivolgiamo un accorato appello a Salvini per bloccare queste norme, in nome delle aziende, dei produttori, dei lavoratori, degli artigiani, dei commercianti, degli agricoltori, che non hanno davvero bisogno di altre difficoltà da aggiungere alle tante con cui combattono ogni giorno", ha detto, "ll risultato di queste politiche sarà quello di allontanare le imprese dall'Italia, di scoraggiare chi vuole investire, di spaventare chi vuole creare lavoro. L'Italia oggi è ancora il secondo paese manifatturiero d'Europa.

Davvero vogliamo rinunciare a questo primato, magari a favore della Francia, che a differenza di noi fa di tutto per attrarre e non per far fuggire le imprese? L'Italia non può permettersi questo, tantomeno se lo può permettere il Mezzogiorno".

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