Berlusconi ritrova Parisi e apre al partito Popolare

Il leader azzurro e il manager riprendono i contatti. Si va avanti con la svolta liberale: no a derive populiste

Berlusconi ritrova Parisi e apre al partito Popolare

Silvio Berlusconi riprende gradualmente il filo dell'attività politica. Dalla Sardegna il presidente di Forza Italia continua a tenere alto l'interesse verso l'attualità, attraverso contatti fitti e quotidiani con la sua squadra parlamentare. Come raccontato da Repubblica, negli ultimi giorni complice la moral suasion esercitata da Gianni Letta, ha anche riallacciato i rapporti con Stefano Parisi - che in questi giorni si trova in Israele - dopo un raffreddamento durato un paio di mesi. Un disgelo favorito anche dall'apprezzamento per il lavoro svolto in queste settimane dall'ex dg di Confindustria che con il suo movimento «Energie per l'Italia» continua a girare l'Italia con un approccio costruttivo.

Il perimetro nel quale si inserisce il lavoro che Berlusconi sta sviluppando è quello del Ppe. Quindi piedi puntati sul centro, no a derive populiste, avanti con la creazione di un laboratorio liberale e popolare. Chi ha avuto modo di confrontarsi con lui negli ultimi giorni lo ha sentito desideroso di rivendicare il suo ruolo, di ricordare ciò che ha fatto e realizzato («pochi ricordano che alcuni appartamenti delle New Town sono serviti a ospitare sfollati arrivati dal Lazio e dall'Abruzzo, un giorno vorrei tornare a L'Aquila») attraverso una operazione di verità e non di nostalgia sui suoi anni di governo. Per Berlusconi, Forza Italia deve tornare a essere stabilmente il «partito-guida della coalizione. Per fare questo deve aumentare i voti, recuperando una massa critica del 20%.

L'obiettivo non è considerato impossibile. Berlusconi si sente in partita, vuole fare bene la legge elettorale e rinnovare il partito, favorendo l'ascesa di volti nuovi. Inoltre in questi giorni sta analizzando in lungo e largo i dati sulla povertà e sta riflettendo sulla possibilità di lavorare a una Carta Sociale per sostenere chi è rimasto indietro. In sostanza nel programma azzurro oltre all'attenzione per la riforma della giustizia e del fisco dovrà esserci anche un nuovo modello di Stato sociale perché l'Italia è colpita dall'impoverimento del ceto medio, degli autonomi, dei commercianti e delle partite Iva, ovvero l'architrave della nostra società. Tutto questo va contrastato con un Piano Marshall contro la povertà.

Berlusconi continua a seguire con attenzione costante la partita di Strasburgo. I suoi avvocati, guidati da Niccolò Ghedini, sono mobilitati. Il governo ha risposto alle domande avanzate dal Tribunale, si è aperto il contraddittorio. La speranza è che l'iter per la sua riabilitazione possa chiudersi entro il prossimo autunno così da poter tornare da protagonista con piena libertà di movimento. In questo senso si guarda con attenzione al voto del 17 gennaio che potrebbe portare Antonio Tajani alla guida del Parlamento Europeo e restituire centralità a Forza Italia nel consesso continentale.

Una forte impronta «popolare» avrà anche l'appuntamento invernale azzurro di «Azzurri in vetta» dei prossimi 7 e 8 gennaio a cui sta lavorando il coordinatore regionale abruzzese, Nazario Pagano e nel quale è previsto un intervento telefonico di Berlusconi, oltre alla presenza dello stato maggiore del partito.

«Per noi di Forza Italia» dice Pagano «è l'occasione di rinsaldare le fila per proporre una politica responsabile, attenta alle esigenze della popolazione e capace di fornire risposte concrete, non demagogiche, efficienti».

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica