Politica

Berlusconi: "Se l'Europa non cambia inevitabile tornare alla lira"

Il Cav: "L'euro è un’idea giusta, nata e gestita in modo sbagliato". E attacca l'Ue: "Impone regole che aggravano l'Italia"

Berlusconi: "Se l'Europa non cambia inevitabile tornare alla lira"

I mercati europei sono in fibrillazione. Si avvicina l'eventualità di un'uscita della Grecia dall'Eurozona. In una giornata segnata dalla chiusura per festività delle Borse di Londra, Francoforte e Wall Street, piazza Affari è affossata dalle vendite, trascinata dai bancari, sulla scia dei timori per la situazione greca dopo che il ministro dell'Interno Nikos Voutsis ha ufficializzato che la Repubblica non dispone dei fondi necessari a pagare le prossime tranche dei rimborsi dovuti al Fondo Monetario Internazionale, dopo aver onorato una recente scadenza utilizzando i Diritti speciali di prelievo. Ma non è solo Atene a ventilare un addio alla moneta unica. Anche in Italia potrebbe rivelarsi un'ipotesi tutt'altro che lontana.

Per Silvio Berlusconi il punto non è l'euro in sé, ma l'Unione europea. In una intervista al Giornale dell’Umbria, il leader di Forza Italia mette sul banco degli imputati gli euroburocrati di Bruxelles accusandoli apertamente di non fare le leggi per gli europei, ma contro. Leggi che rendono la moneta unica un peso che affossa il sistema economico anziché rilanciarlo. Tanto che discutere sul dentro e fuori all'euro, per il Cavaliere, è un "falso problema". "Il ritorno alla lira sarà inevitabile, che lo si voglia o no - spiega Berlusconi - se l’Europa continuerà ad agire come ha fatto in questi anni di crisi, ponendo regole e comportamenti che hanno aggravato la situazione di paesi come l’Italia". Per il leader di Forza Italia, "l'euro è un’idea giusta, nata e gestita in modo sbagliato".

Le spinte euroscettiche stanno, a poco a poco, contaggiando tutto il Vecchio Continente. Mentre in Polonia l'euroscettico Andrzey Duda ha portato a casa le elezioni con il 53% delle preferenze, il premier David Cameron studia la strada per traghettare la Gran Bretagna fuori dall'Unione europea. Tanto che a Banca d'Inghilterra valuta le conseguenze sull'economia e la finanza di una eventuale uscita.

La notizia dello studio, che avrebbe dovuto rimanere riservato anche all'interno della stessa Banca, è arrivato invece "inavvertitamente" al Guardian, con la copia di una mail con i dettagli dell'operazione, una mail inviata lo scorso 21 maggio a quattro dirigenti dell'istituto dalla segreteria di Sir Jon Cunliffe, il vice direttore per la stabilità finanziaria incaricato di condurre lo studio a cui è stato dato il nome in codice di Bookend.

Commenti