Berlusconi torna in campo. A Fiuggi detterà la linea

Il Cavaliere atteso alla kermesse del 23 settembre Il dibattito sul partito unico scuote la coalizione

Berlusconi torna in campo. A Fiuggi detterà la linea

Nessuna intenzione di sbianchettare il marchio di Forza Italia e di rinunciare alla casa dei moderati di centrodestra. Silvio Berlusconi non molla e si dice convinto che l'esperienza del partito azzurro sia tutt'altro che esaurita. Dopo un periodo di riposo e di silenzio il Cavaliere lavora al rientro e si prepara a scendere in campo a Fiuggi per la kermesse organizzata da Antonio Tajani il 21, 22 e 23 settembre. Berlusconi è atteso nella giornata conclusiva con un discorso che ridarà linfa al partito tracciando un percorso di rilancio per Forza Italia. Il suo sarà l'intervento di chiusura e probabilmente andrà a toccare le corde dell'orgoglio e dell'appartenenza, una scossa per un personale politico che soffre per il momentaneo strapotere della Lega.

La priorità, di fronte a questo scenario, è definire al più presto lo schema per le amministrative e dare certezze ad amministratori ed elettorato. Una road map che nell'immediato spinge ad affrontare e risolvere il nodo Abruzzo - come chiede da Giovinazzo il coordinatore Nazario Pagano - e affrontare la questione delle regionali pugliesi dove già lunedì a Bari - annuncia Luigi Vitali - il centrodestra unito tornerà a riunirsi alla presenza dei segretari regionali di Forza Italia, Lega, Fratelli d'Italia e Noi con l'Italia. Piccoli segnali di riavvicinamento e di ricucitura in controtendenza rispetto a una estate sicuramente complicata.

Se sui territori si muove qualcosa il dibattito su una eventuale semplificazione del quadro della coalizione non riesce a decollare. Nei giorni scorsi fantomatici progetti di unificazione tra Lega e Forza Italia erano stati stroncati anche da Silvio Berlusconi. Questa volta è Giovanni Toti a proporre uno schema alternativo. Il governatore ligure, intervistato da La Stampa, propone di dar vita a una «seconda gamba» formata da Forza Italia e Fratelli d'Italia insieme ai cattolici per correre uniti alle prossime europee. Il progetto di Toti non trova il via libera di Giorgia Meloni (Toti peraltro sarà ospite alla Festa di Atreju in programma dal 21 settembre): «Non c'è alcuna possibilità di una fusione tra noi e Forza Italia. Su troppi temi, dalla sovranità nazionale al rapporto con l'Europa, le nostre posizioni sono spesso non convergenti, e l'esperienza di una fusione a freddo tra partiti diversi è fallita anni fa e non avrebbe senso riproporla».

C'è chi ritiene che la mossa del governatore ligure sia stata un modo per lanciare un segnale di ancoraggio di Forza Italia al terreno del centrodestra, oppure un modo per stanare Fratelli d'Italia. In ogni caso anche da parte del partito di Piazza San Lorenzo in Lucina non arriva un imprimatur. Giorgio Mulè, portavoce unico dei gruppi azzurri, allontana la «seconda gamba»: «Cimentarsi nel Piccolo chimico della politica non è esattamente la priorità di questo tempo per un solo motivo: Forza Italia è viva e vegeta e ha ben chiaro qual è il suo futuro: rappresentare i moderati e riportarli al governo al più presto».

Dentro il partito azzurro si registrano però anche manifestazioni di interesse. «Non bisogna avere paura del partito unico» dice Stefano Caldoro a Giovinazzo.

«Si può ragionare su un grande movimento sul modello dei partiti americani. Per tenere insieme esperienze, culture diverse, associazioni, gruppi». Per Stefano Maullu, invece, «qualsiasi proposta che tenda a superare l'attuale stallo merita di essere analizzata senza pregiudizio».

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