L'ultima volta di un comizio per Silvio Berlusconi è stato nella cornice di piazza San Giovanni in Laterano a Roma. Una piazza simbolo delle celebrazioni sindacali e della sinistra che nell'ottobre del 2019 è stata invasa da un popolo di oltre duecentomila persone. Era il popolo del centrodestra. Raccolto per il comizio finale dei tre leader (chiusura della campagna elettorale per le Europee). Oltre al presidente azzurro, sul palco c'erano anche Giorgia Meloni e Matteo Salvini.
Dopo oltre due anni da allora, Berlusconi tornerà a parlare nel corso di una manifestazione politica. Accadrà il prossimo 9 aprile a Roma in occasione degli Stati Generali di Forza Italia. L'appuntamento è al Parco dei Principi quando tra l'8 e il 9 aprile i vertici azzurri e i dirigenti territoriali incontreranno i rappresentanti delle professioni, delle imprese e delle categorie. Lo scopo? Fare il punto sulla situazione economica del Paese e confezionare il programma politico per le prossime elezioni politiche a meno di un anno dal voto.
Il partito di Berlusconi d'altronde è in piena salute - come confermano i suoi dirigenti. Dalla caduta del secondo governo Conte, Forza Italia ha dimostrato compattezza, visione del futuro e grande capacità propositiva. E i risultati di questo lavoro, sottolineano da Arcore, sono ben visibili anche nei sondaggi. Ormai da settimane il partito di Berlusconi è saldamente a due cifre nelle rivelazioni demoscopiche. L'ultima in ordine di tempo è quella Techné-Dire che vede gli azzurri al 10,7% a meno di due punti di percentuale dei grillini (scesi al 12,4%).
Anche le ultime battaglie azzurre: riforma del fisco, flat tax e cancellazione dell'Irap per far ripartire l'economia riescono a intercettare i reali bisogni del Paese, spiegano gli azzurri. La nostra identità è ben marcata - è il costante refrain che in questi giorni pronuncia il coordinatore nazionale Antonio Tajani, rispondendo alle polemiche su un presunto appiattimento sulle posizioni della Lega -, siamo il centro nel centrodestra. E la nostra affermazione è fondamentale per permettere alla coalizione di vincere e governare.
Nessuno schiacciamento sulla Lega salviniana, insomma, così come su Fratelli d'Italia e l'incidente dei due voti mancanti per far passare la proposta del presidenzialismo avanzata dalla Meloni non sono - assicurano a Forza Italia - sintomatici di nulla ma soltanto il segno di una diversa sensibilità.
Anche le parole usate da Berlusconi per Matteo Salvini («è il politico più affidabile») nel corso della festa in onore di Marta Fascina non suscitano particolari perplessità all'interno di Forza Italia. «Salvini è il leader della Lega - spiega Tajani -. Il centrodestra è un'alleanza composita, ognuno ha la propria identità, noi rivendichiamo la nostra che è liberale, europeista, atlantista e garantista. Noi di Fi siamo convintamente nel centrodestra con la nostra identità e autonomia».
Nessuna preoccupazione sul presunto endorsement berlusconiano a Salvini nemmeno per la ministra per gli Affari regionali Mariastella Gelmini «Mi pare che il presidente Berlusconi abbia più volte ribadito il
fatto che Forza Italia è essenziale - spiega l'esponente azzurra -: presidia il centro e l'area moderata. La coalizione deve continuare a rafforzare la sua unità e il ruolo fondamentale di Forza Italia non è in discussione».
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