Berlusconi tutela i candidati: niente nomi per non bruciarli

La strategia per le Amministrative è di non scoprire le carte prima delle feste natalizie Il Cav a casa dopo l'intervento: «Preoccupato per i risparmiatori delle banche salvate»

Berlusconi tutela i candidati: niente nomi per non bruciarli

È tornato nella sua villa di Arcore Silvio Berlusconi dopo le dimissioni dall'ospedale San Raffaele, dove era stato ricoverato da giovedì per la sostituzione del pacemaker. Un intervento programmato da tempo, durato trenta minuti, eseguito dal dottor Simone Gulletta, dal decorso ottimale a detta dei medici. L'ex premier è rimasto in ospedale solo due notti, sta bene ed è già tornato a mettere la testa sulle vicende politiche, ragionando ad esempio sul caso del salvataggio della Banca Popolare dell'Etruria, della Cassa di Risparmio di Ferrara, della Banca delle Marche e della Cassa di Risparmio della Provincia di Chieti. Ma soprattutto sul trattamento asimmetrico e drammaticamente penalizzante toccato agli obbligazionisti e azionisti che rischiano adesso la cancellazione dei loro investimenti. «Non si possono toccare a cuor leggero i risparmi di una vita. Servono risposte adeguate. Il loro soccorso deve essere prioritario», è il ragionamento fatto dal presidente di Forza Italia.Sullo sfondo si continua a ragionare sulla grande partita delle Amministrative. Scelte per le quali l'orientamento è quello di temporeggiare almeno fino a dopo Natale per avere un quadro definitivo dei possibili contendenti, come spiega Ignazio La Russa. «Mentre la sinistra sta bruciando per autocombustione i propri candidati noi abbiamo deciso che fino a dopo le vacanze di Natale non sceglieremo il candidato sindaco di Milano, come quello delle altre città che vanno al voto, perché vogliamo valutare nel ventaglio di nomi esistenti quello più adatto a far vincere il centrodestra. Per Milano per noi non ci sono preclusioni: da Sallusti a Del Debbio a figure imprenditoriali come quella dell'esperto Pellegrini. Nel ventaglio di candidati per Palazzo Marino ci sta bene pure Riccardo De Corato, che sicuramente conosce i problemi di Milano meglio di chiunque altro».Di certo in vista del voto del 2016 proseguono le trattative tra Forza Italia e i suoi alleati.

Venerdì il partito azzurro, su proposta di Mariastella Gelmini, ha istituito un tavolo politico per preparare la campagna elettorale del 2016 e la prossima settimana dovrebbe riunirsi per la prima volta la Commissione nazionale con gli alleati sulle Amministrative istituita il 20 novembre scorso. E ieri Deborah Bergamini ha sottolineato quanto sia «strumentale» definire Matteo Salvini «un estremista». «Abbiamo sempre agito in coalizione con la Lega, sia con Bossi che con Salvini. La nostra alleanza governa regioni importanti come Veneto, Lombardia e Liguria: è una coalizione a somma positiva».Per Forza Italia buone notizie arrivano dal territorio e dalla Toscana in particolare. Ieri è arrivato l'annuncio: il 90% del Nuovo centrodestra senese abbandona la propria casa politica e passa con gli azzurri.

Al partito di Berlusconi aderiscono il coordinatore provinciale, Daniele Tacconi, il segretario amministrativo, il responsabile dell'organizzazione, quello dei giovani, tre dirigenti di zona e una serie di presidenti di circoli. Non si tratta soltanto di rientri alla casa-madre. Alcuni dirigenti, infatti, provengono da esperienze politiche diverse da quella di Forza Italia.

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