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Biden "protegge" l'Alaska. "Stop alle trivellazioni"

Sospese le licenze per l'estrazione del petrolio. I repubblicani: "Regalo agli ambientalisti"

Biden "protegge" l'Alaska. "Stop alle trivellazioni"

Joe Biden cancella un altro tassello dell'eredità di Donald Trump. Il presidente americano ha sospeso le licenze per le perforazioni petrolifere nell'Arctic National Wildlife Refuge, la più grande riserva naturale dell'Alaska, un'area protetta di 78 mila kmq nella zona nord-orientale dello stato, paradiso di specie come orsi polari, caribù e lupi.

L'ordine del dipartimento degli Interni segue la moratoria temporanea sulle attività di locazione per l'estrazione di petrolio e gas imposta da Biden nel suo primo giorno alla Casa Bianca, e va a rottamare uno dei principali sforzi dell'ex presidente Usa per espandere lo sviluppo di combustibili fossili e minerali negli Stati Uniti. Il tycoon, infatti, aveva riaperto l'area alle trivelle negli ultimi giorni del suo mandato, rovesciando le politiche di Barack Obama volte a limitare al massimo lo sfruttamento delle risorse incontaminate dell'Artico. «Joe Biden crede che i tesori nazionali dell'America siano i capisaldi culturali ed economici del nostro paese», ha commentato Gina McCarthy, consigliere di Pennsylvania Avenue per il clima, spiegando che le decisioni di Trump «avrebbero potuto cambiare per sempre il carattere di questo posto speciale».

La mossa - in attesa di una revisione definitiva degli ultimi provvedimenti di Trump - è stata festeggiata da ambientalisti e democratici, mentre la rappresentanza tutta repubblicana dell'Alaska in Congresso l'ha definita fuorviante e illegale. «Questa azione non ha altro scopo se non quello di ostacolare l'economia dello stato e mettere a rischio la nostra sicurezza energetica», hanno accusato in una dichiarazione congiunta i senatori Lisa Murkowski e Dan Sullivan, insieme al deputato Don Young e al governatore Mike Dunleavy. Sullivan, inoltre, ha precisato che la sospensione dei contratti di locazione dell'Artico «va contro la legge, i fatti, la scienza e la volontà delle comunità native del versante nord»: «Non è altro che una mossa politica dell'amministrazione Biden per ripagare i suoi alleati ambientalisti estremi». Per Murkowski, l'ordine era atteso, ma comunque «oltraggioso».

Democratici e repubblicani sono in lotta sul via libera alle trivellazioni nell'area dal 1995, quando l'allora Comandante in Capo Bill Clinton pose il veto a un piano del Grand Old Party. I critici sono convinti che le perforazioni per estrarre gas e petrolio producano posti di lavoro e reddito per gli abitanti dell'Alaska, oltre che grandi ricchezze per le compagnie del settore. I sostenitori della decisione, invece, ritengono che le attività di trivellazione mettano in pericolo un habitat unico con le sue specie animali protette, alimentando inoltre l'industria dell'energia fossile e quindi le minacce al clima. «Sospendere i contratti di locazione nell'Arctic Refuge è un importante passo avanti per mantenere la promessa della campagna di Biden e ridurre l'inquinamento da carbonio», ha affermato Gene Karpinski, presidente della League of Conservation Voters. La sospensione dei contratti di locazione, tuttavia, non garantisce che le trivellazioni saranno bloccate a tempo indefinito, poiché l'amministrazione - spiega il New York Times - si è solo impegnata a rivedere tali contratti, non a cancellarli.

Cosa che invece potrà avvenire al termine della revisione definitiva se verrà determinato che sono stati concessi illegalmente.

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