Il blitz al centro di accoglienza adesso diventa un caso politico

In vista del Giubileo le forza dell'ordine setacciano il Baobab in cerca di clandestini sospetti. La sinistra grida allo scandalo: rastrellamento

Il blitz al centro di accoglienza  adesso diventa un caso politico

Dopo Parigi e con il Giubileo alle porte, la stretta contro l'immigrazione clandestina fa scattare un vero e proprio blitz al Baobab, il centro di accoglienza di via Cupa, a Roma, dove la scorsa estate erano stati trasferiti molti dei migranti sgomberati dalle forze dell'ordine dopo essere rimasti accampati per giorni davanti alla stazione Tiburtina.Una sessantina tra carabinieri e poliziotti ieri mattina verso le 6,30 hanno bloccato la strada con due mezzi blindati e hanno fatto irruzione nella struttura sulla Tiburtina gestita dai volontari per un «censimento», anche se erano in tenuta antisommossa ed avevano al seguito i cani antidroga.

Sostanze stupefacenti non ne sono state trovate, ma gli ospiti sono stati controllati uno ad uno. Ieri sera gli stranieri al Baobab erano una sessantina. A tutti è stato chiesto di mostrare i documenti: chi li aveva è potuto rimanere, i 23 che ne erano sprovvisti o che comunque sono risultati irregolari - per lo più eritrei, etiopi e magrebini - sono stati accompagnati presso l'ufficio immigrazione della questura. E ora sono a rischio espulsione.L'operazione rientra nel piano per il Giubileo previsto dall'ordinanza firmata dal questore Nicolò D'Angelo. In questa fase l'allerta è massima, la soglia di tolleranza si è abbassata. Le cose sono cambiate e le parole dei volontari che lavorano al centro di accoglienza lo dimostrano: «Solo qui sono passate 32 mila persone, 7-8 mila al giorno, eppure le autorità non hanno mai fatto nessuna verifica».

Ora il controllo del territorio è la priorità. «Quello al Baobab - spiega infatti il prefetto Franco Gabrielli - non è il primo e non sarà l'ultimo di una serie di interventi che faremo in tutta la città per verificare la presenza di persone che a mio giudizio, a maggior ragione in questi contesti, debbono essere opportunamente identificate». Un nuovo passo, che preoccupa il Cir, Consiglio italiani per i rifugiati: «Non esiste nessuna equazione tra rifugiati e terroristi». Ma dopo gli sconvolgimenti internazionali, al Baobab si aspettavano ripercussioni. «Era nell'aria - dicono - ora temiamo che alcuni possano essere spostati nel Cie di Ponte Galeria e che ci possano essere delle espulsioni». Anche se dopo le prime verifiche la questura ha fatto sapere che tra loro non ci sono terroristi, gli extracomunitari non in regola rischiano di essere rimpatriati.Sicuramente è quello che chiede il leader della Lega, Matteo Salvini: espulsione e chiusura del centro. «L'Isis è alle nostre costole e noi tolleriamo una cosa del genere? Contro chi è irregolare serve tolleranza zero», sostiene Daniela Santanché, di Forza Italia.

Massima allerta, soprattutto ora che le cronache ci hanno detto che alcuni terroristi sono arrivati con i barconi, viene sollecitata da Barbara Saltamartini, di Lega-Noi con Salvini: «Ospitare clandestini è intollerabile».

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