Blitz Onu e campi profughi La ricetta di Forza Italia per uscire dall'emergenza

Ecco il piano azzurro inviato al Ppe per il vertice del 14 settembre: azioni militari, lotta a scafisti e Isis, un intervento navale in Libia

Blitz Onu e campi profughi La ricetta di Forza Italia per uscire dall'emergenza

Il documento è diviso in due parti: il problema dei rifugiati e il problema dell'immigrazione economica. Per quanto concerne il primo, ossia quello che riguarda i milioni di persone che fuggono dalla guerra, Berlusconi chiede che tutta l'Europa si attivi mettendo in campo «centinaia di milioni di euro in medicinali, viveri e squadre di medici da far operare in loco, creando apposite zone cuscinetto, protette militarmente». Per i rifugiati che invece sono già sul suolo europeo, il Cavaliere auspica una suddivisione in quote al fine di «accogliere i bisognosi in proporzione alla dimensione, al numero della popolazione e al prodotto interno lordo del Paese ospitante». Anche sulla gestione dei richiedenti asilo politico servirebbe maggiore solidarietà tra i membri Ue, con la possibilità di valutare le richieste direttamente nei Paesi d'origine oppure sulle navi che pattugliano le coste. Vanno poi riviste le regole del Dublino III che non funzionano o funzionano male. Il principio cardine del patto di Dublino III prevede che la richiesta di asilo deve essere fatta nel primo Paese in cui si mette piede. Ovviamente questo vuol dire scaricare sull'Italia gran parte dell'onere. E poi c'è il capitolo «immigrazione economica» che riguarda chi non fugge da una guerra ma che cerca soltanto una vita migliore in Europa: milioni di vittime dei trafficanti d'esseri umani. A questo proposito il leader di Forza Italia propone di mettere fuori uso le imbarcazioni degli scafisti e di predisporre un intervento navale al largo delle coste libiche per bloccare il prima possibile l'approdo in Europa. Repressione ma anche prevenzione attraverso l'equazione: aiuti economici ai Paesi africani in cambio della lotta all'immigrazione illegale e alle organizzazioni criminali.

Sullo sfondo c'è una considerazione principe che lo stesso Cavaliere ha fatto in viva voce a Joseph Daul nel lungo colloquio avuto

due giorni fa per telefono: «L'Europa cristiana non può più permettersi di girare la testa dall'altra parte e non risolvere, tutti insieme, il drammatico problema che sta cambiando gli equilibri geopolitici internazionali».

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