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Il bluff delle primarie: il Pd viene scalato con "solo" 21mila euro

Gli iscritti al partito sono al minimo storico. Bastano pochi soldi per comprarsi il 51% dei tesserati e poter gestire il Pd

Il bluff delle primarie: il Pd viene scalato con "solo" 21mila euro

Quanto vale la leadership del Partito democratico? Appena 21mila euro. Tanto basta per scalarlo, vincere le primarie e tentare la corsa a sindaco. La figuraccia di Matteo Renzi e compagni alle primarie di Napoli scoperchia ancora una volta un vaso di Pandora che mostra tutta la fragilità della consultazione popolare. Perché, oltre ai brogli di domenica scorsa documentati da Fanpage, ci sono le primarie annullate cinque anni fa sempre a Napoli, le urne "insaccate" di schede prevotate e gli elettori pagati con le monete del Bingo a Salerno, l'inchiesta per voto di scambio con l'aggravante del metodo mafioso a Casavatore. Tutto questo sono le primarie del Pd.

Quando è ancora calda e bruciante la figuraccia di Giuseppe Sala, votatissimo dalla comunità cinese alle primarie di Milano, il Pd di Renzi inanella un altro passo falso che dimostra il vero valore delle primarie. Tanto che i suoi candidati non riescono a imporsi nel capoluogo campano da almeno dieci anni. Sono, infatti, lontani i tempi di Rosa Russo Iervolino. "Tra gli attuali parlamentari non c'è un solo professore universitario - spiega Marco Demarco sul Corriere della Sera - molte personalità di un tempo sono impietosamente scivolate ai margini della scena pubblica, mentre hanno conquistato le prime file i figli d'arte, a cui i padri hanno trasferito ingenti pacchetti di tessere". Tutto il potere è così finito nelle mani dei signori delle tessere. E il partito è diventato sempre più manovrabile.

"Un partito così perfettamente controllabile è anche un partito facilmente scalabile", spiega Demarco evidenziando come, nel corso degli ultimi anni, sia letteralmente precipitato il numero di iscritti. A Napoli i tesserati sono appena 2.800. Contanto che ogni tessera costa 15 euro, "in linea teorica potrebbe bastare un investimento di 21mila euro per garantire a chicchessia il controllo del 51% del partito".

Avere la maggioranza del Pd locale significa poter "rivendicare una adeguata rappresentanza negli organismi dirigenti, indicare le candidature nelle istituzioni, orientare le scelte politiche locali e condizionare quelle nazionali".

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