Bonaccini adesso ha paura: "In Emilia la Lega perderà, pensa soltanto a insultare"

Il governatore dell'Emilia-Romagna attacca Lucia Borgonzoni: "Viene sostituita da Matteo Salvini, ma chi si candida dovrebbe metterci la faccia"

Bonaccini adesso ha paura: "In Emilia la Lega perderà, pensa soltanto a insultare"

Nella giornata di oggi, domenica 29 dicembre, Stefano Bonaccini presenterà a Imola tutti i candidati delle sei liste che lo sostengono per il secondo mandato alla guida dell'Emilia-Romagna: si tratta di uno schieramento "che va dalla sinistra ai moderati che non si riconoscono in questa destra sovranista ed estremista, dagli ambientalisti ai giovani" fino alla sua lista civica "che raccoglie esperienze e competenze". Da intendersi probabilmente come un nuovo modello di centrosinistra: "Ho deciso di parlare di Emilia-Romagna, mentre i miei avversari continuano a indicare un solo obiettivo: vincere qui per mandare a casa Conte. La nostra coalizione ha un progetto che parte dal buon governo di oggi". E per vincere domenica 26 gennaio 2020 vuole parlare di "persone e territori, non di alchimie politiche".

Il governatore del Partito democratico ha poi sferrato un duro attacco alla Lega: "Zero proposte, solo insulti. A partire dal definire pattumiera d'Italia la regione che più sta crescendo e che funziona meglio, come dicono tutti gli indicatori". Parlando della "amicizia vera" che ha con Nicola Zingaretti, ha colto l'occasione per pungere Lucia Borgonzoni: "Non c'è alcun bisogno che lui mi venga a sostituire, come invece Matteo Salvini sta facendo con lei. Chi si candida a governare una grande regione dovrebbe metterci la faccia".

Governo e sardine

Nell'intervista rilasciata a La Repubblica, il dem ha ribadito che gli emiliano-romagnoli "vogliono sapere di sanità e scuola, di ambiente e lavoro" e dunque nessuno di loro sarebbe interessato agli "equilibri interni di partito o alleanze politiche a Roma". Successivamente ha difeso l'operato dell'esecutivo giallorosso: "Non era facile completare una finanziaria partendo dall'evitare un aumento dell'Ivadi 23 miliardi". Anche se lui si era fatto duramente sentire sulla plastic tax: "È stata ridotta di molto e rinviata, confido che in questi mesi si possa fare meglio". Si tratta infatti di una misura che danneggia "le imprese della regione, dove si concentra la packaging valley".

Bonaccini infine si è complimentato con le sardine: "Stanno facendo del bene alla politica, senza urlare o attaccare qualcuno. Pongono domande, il nostro compito è quello di dare risposte e partono da principi e valori nei quali mi riconosco". Tuttavia ha aggirato la domanda su un'eventuale promozione di un esponente del movimento nella sua giunta: "Ci saranno persone competenti e capaci, che rispondono al telefono quando il sindaco chiama".

Ora Bonaccini ha paura

Tra meno di un mese l'Emilia-Romagna sarà chiamata ad eleggere il nuovo presidente di regione. Le rilevazioni di questi mesi danno in vantaggio Bonaccini, ma secondo gli ultimi sondaggi la Borgonzoni sarebbe a un passo dal suo avversario.

Si prospetta un vero e proprio testa a testa, con il primo al 48,5% e la seconda al 45,5%. Completamente staccato Simone Benini: il candidato del Movimento 5 Stelle non raggiungerebbe la doppia cifra e si attesterebbe al 9,5%, con una forbice che scende addirittura fino al 5,5%.

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