Ora Bonafede "seda" le rivolte con le concessioni ai detenuti

Il Guardasigilli, Alfonso Bonafede, punta a incrementare i dispositivi in vista del Consiglio dei ministri di domani. Ira della Lega: "Nessun regalo ai carcerati"

Ora Bonafede "seda" le rivolte con le concessioni ai detenuti

Tra quattro mura è tutto più difficile. L’emergenza coronavirus coinvolge anche le carceri. Qui nei giorni scorsi sono esplose proteste e violenze. Il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, annuncia di lavorare a una soluzione basata sui braccialetti elettronici. Si punta dunque a incrementare il numero dei braccialetti in vista del prossimo Consiglio dei ministri, previsto per domani. Si studia un decreto per introdurre procedure velocizzate che tengano conto anche della buona condotta dei detenuti.

Ieri è stata decisa l’immissione in servizio anticipata di oltre mille nuovi agenti di polizia penitenziaria. Ma si discute anche di una nuova possibile sospensione delle udienze. Tutto questo, a quanto si apprende da fonti di via Arenula, ciò che starebbe valutando il Guardasigilli in vista del prossimo decreto. Al ministero si lavora a un pacchetto di norme per consentire al sistema dell’esecuzione della pena di reggere l’emergenza coronavirus, fra cui, appunto, la possibilità di incrementare il numero dei braccialetti elettronici.

Immediato il niet della Lega che sale sulle barricate. "Nessun regalo per i carcerati che hanno creato sommosse. Prima di pensare a concessioni e braccialetti elettronici, il governo si preoccupi di dare a forze dell’ordine, medici, infermieri, vigili del fuoco e a tutti gli eroi che lottano in prima linea gli strumenti fondamentali come mascherine, guanti e disinfettante. Prima gli eroi", tuona il leader del Carroccio, Matteo Salvini.

La situazione nelle carceri, intanto, è tutt’altro che tranquilla. "Quando il fumo delle rivolte negli istituti penitenziari italiani è ancora nell’aria, serpeggiano fondati timori di altre proteste da parte dei ristretti: i reparti e i vari istituti sono in stato di massima allerta". Ad affermarlo è Daniela Caputo, segretario nazionale dell’associazione nazionale dirigenti e funzionari di polizia penitenziaria. "Negli istituti penitenziari i comandanti e i loro reparti si preparano ad un altro weekend di passione, ma lamentano a gran voce una scarsità ed insufficienza di dispositivi di protezione. Quelli arrivati sono già quasi tutti impegnati e l’emergenza è ancora lunga", continua Caputo.

Sollecita il ministro della Giustizia ad approvvigionare in tempi rapidissimi i vari reparti di polizia penitenziaria per la tutela di tutti. "Per altro ci risulta che nella bozza provvisoria di decreto legislativo anti coronavirus si proponga lo stanziamento di 10 milioni di euro, per gli anni 2020 e 2021, per interventi urgenti di ristrutturazione e di rifunzionalizzazione delle strutture e degli impianti danneggiati".

Caputo non è contento e fa sapere: "Ora, a parte che l’importo stanziato è assolutamente insufficiente, la sicurezza? L’equipaggiamento del personale di polizia penitenziaria? Occorrono sostegni economici

più importanti e immediati se si vuole dare una risposta ferma da parte dello Stato. Chiediamo al ministro e alle istituzioni di non sottovalutare quanto accaduto in questi giorni e quanto potrebbe ancora avvenire".

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