Politica

Brasile, choc per la violenza di gruppo Stuprano e filmano in 33 una sedicenne

Tra i carnefici anche un calciatore di serie A. Il video postato su Twitter

Paolo Manzo

San Paolo C'è anche un calciatore della serie A carioca, Lucas Perdomo detto Luquinhas, mezzapunta 20enne del Boavista che nel 2013 fu elogiato pubblicamente persino da Clarence Seedorf per la sua abilità con la palla, tra i 33 stupratori che, sabato scorso, durante un'orgia clandestina in una favela di Rio de Janeiro hanno abusato della sedicenne C. P. (per ovvi motivi l'identità non è stata divulgata). Il caso ha scioccato tutti in Brasile perché si tratta dello stupro di gruppo più numeroso mai denunciato nel paese del samba dove, in media, ogni 11 minuti una donna è violentata, secondo i dati rivelati dall'ultimo annuario sulla sicurezza pubblica. «Probabile siano molte di più» perché «molte vittime non denunciano per vergogna' essendo minorenni», o perché «essendo state drogate, dopo non ricordano più nulla», spiegano al Giornale gli autori della ricerca. Come sarebbe accaduto anche in questo caso se un membro del branco, tal Michel, così certo della sua impunità non avesse girato un video della violenza collettiva per poi pubblicarlo addirittura sul suo Twitter, accompagnando alle immagini choc un commento da far vomitare: «Hanno impastato' la ragazza, le hanno scavato un tunnel dentro in 30!».

Accompagnata prima in ospedale per i controlli medici del caso e, dopo, in commissariato per la denuncia, C.P. ha spiegato agli inquirenti che frequentava «Luquinhas» dall'età di 13 anni e che, sabato scorso, era andata a casa del «suo fidanzato calciatore» per stare un po' con lui. Dopo non si ricorda più nulla se non, tra le lacrime, di essersi «svegliata il giorno dopo in un'altra casa, nuda, legata e circondata da 33 uomini». Per riconoscere il maggior numero di stupratori la polizia sta analizzando il video che, intanto, è stato rimosso dal web dopo avere scatenato dibattiti all'insegna del peggior maschilismo al punto che ieri, per reazione, l'hashstag più digitato su Twitter era #EstuproNaoÉCulpaDaVitima, ovvero «lo stupro non è colpa della vittima». Oltre a Luquinhas che avrebbe «venduto» la «fidanzata» agli amici della favela dopo averla drogata è stato chiesto l'arresto di altri tre membri del branco, riconosciuti nel video.

Sul caso sono intervenute le principali autorità, compreso il presidente ad interim Michel Temer, che ha annunciato la nascita di un dipartimento di polizia ad hoc per combattere la violenza contro le donne.

Commenti