Burocrazia salasso: 57 miliardi l'anno

È il costo per le aziende della gestione con la Pa: un terzo del Pil

Burocrazia salasso: 57 miliardi l'anno

Il costo annuo sostenuto dalle aziende per la gestione dei rapporti con la pubblica amministrazione ammonta a 57 miliardi di euro. Ecco il nuovo primato di fine anno per l'Italia. In negativo, naturalmente. Un record sfavorevole «pari a tre punti di Pil, che costituisce un freno allo sviluppo, agli investimenti e all'occupazione, penalizzando soprattutto le Pmi», segnala il coordinatore dell'ufficio studi della Cgia, Paolo Zabeo.

La nostra pubblica amministrazione continua a registrare un debito commerciale nei confronti dei propri fornitori di 53 miliardi di euro. Una cifra che rimane tra le più elevate di tutta Europa: «La nostra pubblica amministrazione sostiene il segretario della Cgia, Renato Mason - non solo paga con un ritardo del tutto ingiustificato, ma quando lo fa non versa più l'Iva al proprio fornitore. Pertanto, le imprese che lavorano per lo Stato, oltre a subire tempi di pagamento spesso irragionevoli, scontano anche il mancato incasso dell'Iva».

Il cattivo funzionamento della pubblica amministrazione frena l'economia e i cittadini si sono rassegnati: il grado di fiducia e di soddisfazione è tra i più bassi di tutta Europa. Secondo la Cgia, da risorsa sta diventando il vero problema del Paese.

Riguardo al sistema giudiziario, solo il 31% degli italiani intervistati ha dichiarato di averne fiducia. La media Ue è, invece, pari al 56%. Ci collochiamo desolatamente al 21esimo posto assieme alla Slovenia tra i 23 paesi europei presi in esame da questa indagine. Solo la Lettonia registra un livello di fiducia inferiore al nostro. Rispetto al 2007 abbiamo perso ben 8 punti percentuali.

Altrettanto negativo è l'esito riferito al grado di soddisfazione nella nostra assistenza sanitaria. Ci piazziamo al 20esimo posto con il 49 per cento degli italiani che ha dichiarato di usufruire di un buon servizio sanitario. La media Ue si è attestata al 68%. Con livelli di soddisfazione inferiori al nostro scorgiamo solo l'Ungheria, la Grecia e la Lettonia. Anche in questo caso, il nostro grado di soddisfazione rispetto al 2007 è inferiore di 7 punti percentuali.

Va leggermente meglio quando analizziamo il livello di soddisfazione della nostra scuola che, per il 58 per cento degli italiani, è più che positivo, contro una media Ue del 67%. Rispetto ai 23 paesi europei monitorati da questa indagine ci collochiamo al 18esimo posto appaiati alla Slovacchia. Infine, su sicurezza e nel lavoro della polizia locale, il 75% degli italiani ha dichiarato un grado di fiducia molto elevato. La media Ue si è attestata al 78%. In Europa ci collochiamo al 15esimo posto.

Sul delicato tema interviene anche il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte con la sua ricetta: «Bisogna snellire la macchina

burocratica ma nessuno può illudersi che questa riforma sia facile: cercheremo di intervenire con assunzioni nella pubblica amministrazione, perché un rinnovo è essenziale anche puntando a maggiori competenze nel digitale».

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