Milano - Sottoposto all'esame dell'etilometro il conducente del bus è risultato negativo. Sgombrando così al momento il campo (sempre che l'uomo non fosse al telefonino, ma le indagini dei carabinieri della compagnia di Abbiategrasso lo accerteranno) all'eventualità più temuta in casi come questi, cioè quella di una disattenzione umana causata da azioni volontarie e che nulla hanno a che fare con il lavoro che si sta svolgendo. Anche perché i tre quinti dei passeggeri a bordo ieri pomeriggio erano bambini delle scuole elementari. E alla fine è stato solo per un vero miracolo che appena tre di loro siano stati accompagnati in codice verde in ospedale per delle contusioni rimediate nell'urto, insieme a cinque adulti anch'essi nelle medesime condizioni. Tutti gli altri hanno rifiutato le cure.
Fa pensare a una manovra improvvisa, obbligata e quindi maldestra, la ricostruzione della dinamica dell'incidente dell'autobus di linea della ditta «Stav» avvenuto qualche minuto dopo le 15 lungo la strada statale 526 dell'Est Ticino, in località Fallavecchia, nella zona dell'hinterland a sud di Milano, verso il Pavese, tra i comuni di Morimondo e Besate. Il mezzo, partito da Abbiategrasso e diretto a Motta Visconti, sarebbe uscito di strada infatti proprio per evitare un'auto che aveva leggermente invaso la carreggiata provenendo dal senso opposto. Spostandosi sulla destra, il bus è finito così con le ruote in una cunetta laterale della strada, ribaltandosi sul lato destro. A bordo c'erano una cinquantina di persone, in particolare appunto bimbi appena usciti da scuola. E proprio il numero elevato dei piccoli coinvolti ha spinto l'Azienda regionale emergenza urgenza (Areu) a dichiarare nell'immediato la maxi emergenza. E a inviare sul posto due automediche, un'autoinfermieristica, sei ambulanze e appunto la squadra di coordinamento delle maxi emergenze. «Temevamo si trattasse di un evento molto importante dal punto di vista delle persone in difficoltà, qualcosa di simile a quanto accaduto a marzo a San Donato, tanto per intenderci - confida un soccorritore al termine dell'intervento -. Comunque anche oggi (ieri per chi legge, ndr) i ragazzini a bordo del bus si sono molto spaventati e pure gli adulti hanno trascorso attimi di vera paura quando il mezzo è uscito di strada e loro in un attimo si sono ritrovati tutti a terra».
I termini «autobus», «incidente» e «bambini» relativi a un unico contesto ormai non possono che riportare alla mente una vera e propria tragedia sfiorata, cioè i fatti del 20 marzo scorso. Quando Ousseynou Sy, un autista 47enne di origine senegalese, poi arrestato, sequestrò a bordo di un bus un gruppo di cinquanta studenti delle scuole medie «Vailati» di Crema (Cremona), insieme ai loro insegnanti e accompagnatori, portandoli lungo la statale Paullese.
Arrivato nella zona di San Donato Milanese, il bus venne bloccato dai carabinieri del posto in un intervento eroico e fu così che l'immigrato, prima di essere catturato, cosparse il mezzo di benzina e gli diede fuoco. L'uomo, che è in Italia da ventisette anni, al grido di «Voglio fermare i morti nel Mediterraneo» quel giorno nella sua follia ammise di voler portare bus e studenti all'aeroporto di Linate.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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